L’Accademia luogo italiano della cultura del fare
Progetto realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Verona - a cura di Maria Christina Hamel
L'Accademia di Belle Arti, luogo e istituzione espressamente italiana, quasi sempre corrisponde a realtà operative poste in contesti architettonici molto belli e di città importanti. In questi luoghi deputati all'apprendimento e alla conoscenza delle arti tutte, c'è una naturale educazione al bello. Gli studenti, i professori, le persone che anche oggi ne fruiscono, hanno un ruolo attivo nell'apprendere e la predisposizione nell'insegnare gli approcci, le poetiche, le tecniche, rendendo consci i discenti su questo percorso talvolta anche saldamente ancorato alla tradizione.
Tuttavia, il collante sono le discipline, la fama dell'istituzione, gli obiettivi - oggi molto importanti e interamente riconosciuti -, l'impartire modalità e processi creativi da parte di docenti prestigiosi.
L'architettura del luogo, in situ, crea un ambiente solenne, un tempio dell'apprendere, un contesto nel contempo antico e contemporaneo, consolidato e di avanguardia. Gli spazi ampi o angusti, i modelli, le sperimentazioni didattiche, gli arredi sono carichi di storia, sono la sorgente del nuovo artista. Vivere l'Accademia, vale una sapienza d'insieme fatta di un raro profumo di consolidato, di sicuro, di certo, di continuo, di trascendente, di insistente ed incessante generatore delle nuove mode di nuovi pensieri. Essere d'Accademia significa essere nel tempo, porsi all'origine di un marchio, nel principio di una azione educativa d'insieme, d'originalità.
L'Accademia è il luogo dove si esplicita la cultura del fare, quella sintesi tra apprendimento e sperimentazione, tra libertà che appare senza limiti e gli stretti canali poetici della storia, in tragitti che si imparano a percorrere e ai quali i giovani si rifaranno.
Poi c’è l'Accademia pensata solo come luogo per diventare artisti. Ma è certo che non tutti lo diverranno. Oggi si è pure artisti nell'essere artigiani (digitali o di altre specialità) e la dote si ricerca nella completezza dell'educazione e nella cultura del fare che prevede la manualità, la conoscenza e coinvolgimento completo della persona e di tutti i sensi. Questa è e deve essere l'Accademia, il puro luogo dell'educazione alla bellezza in ogni sua forma.
Tre le esperienze presentate da allievi dell'Accademia di Belle Arti di Verona con i propri docenti; ambiti precisi e circoscritti, espressi nei concept qui di seguito definiti:
In Vino Veritas, il Vino e il Design - Insegnamento di Design System, Prof. Maria Christina Hamel
Analisi della cultura del vino come parte ed eredità dell'ambiente di provenienza. Il vino in quanto elemento che nutre lo spirito e l'anima, evoca il rapporto con abitudini e oggetti della tradizioni. L'individuazione di oggetti che lo possono contenere, raccontare, rappresentare. Il posizionamento di questi oggetti in un contesto storico, storico artistico oppure di ambiente.
La tazza e il calice, oggetti primari - Insegnamento di Tecniche della Ceramica, Prof. Rolando Giovannini
Alcuni oggetti del vivere quotidiano come la “tazza” e il “calice” sono primari perché assolvono funzioni primigenie, essenziali per la vita come il sostentamento e l’evoluzione. Servono per il nutrimento, sono connessi al vitto. Assolvono la funzione di contenere, conservare, proteggere, misurare il cibo, gli alimenti. L’uomo non se ne separa, anzi con una azione di custodia e di igiene, li conserva, li preserva, li protegge, li difende, li colleziona. Una tazza di the, una tazza di riso. Un calice d’acqua, un calice di vino. Una tazza e un calice per devozione e per offerta.
Natural Design - Insegnamento di Ecodesign, Prof. Maurizio Corrado
Una serie di progetti di oggetti di uso quotidiano che contengono materiale vegetale vivo. All’interno della disciplina dell’Ecodesign si è scelto di indirizzare la progettazione su questa particolare tipologia di nuova generazione.
14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 APRILE 2015
LOCATION:
Fabbrica Del Vapore
via Procaccini 4
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