Fuorisalone.it® è un progetto di Studiolabo. Milano - 2015
LANGUAGE: IT EN
CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANOComune di Milano

asus hyundai

Eventi

Spazioborgogno / WAY OUT

AGENDA PERSONALE
La mostra Way Out raccoglie autori che lavorano nell’area del design e dell’arte.

 La mostra Way Out che inaugura allo Spazioborgogno di Milano il 7 aprile raccoglie autori che lavorano nell’area del design e dell’arte . E’ un punto di incontro di strade diverse, ognuna percorsa in totale autonomia. Potremmo definirla un incrocio dove ognuno porta con sè storia ed esperienze differenti, in comune una difficol- tà a etichettarsi in maniera precisa. Oppure potremmo vederla come una serie di sconfinamenti dove l’aspetto comune è l’originalità del cammino, la capacità di definire regole proprie, di esprimerle in modo chiaro in un linguaggio individuale.































































































































E così negli spazi espositivi troviamo ‘frameworks’ di Rainer Xaver Sedelmeier, scheletri di mobili in ferro, dove i vuoti diventano la sintesi di una rappresentazione estetica pura e radicale . Le installazioni di Markus Benesch dai riferimenti al design storico degli anni 70, filtrati dal mondo digitale e da una percezione ambigua ed illusio- nistica. Le visioni e gli oggetti di Paolo Giordano nati dalle suggestioni di un paesaggio indiano e dai segni della sua cultura quotidiana, viaggio in un equilibrio spiazzante tra fotografia e design. Strisce colorate, tracce di un movimento digitalizzato, segni di un tempo dilatato diventano in Richard Hutten leitmotiv per una serie fotogra- fica e per i suoi nuovi oggetti. Le proiezioni di colori e righe su un vaso bianco di Simona Cardinetti parlano di un’attenzione caparbia ed assoluta alla perfezione stilistica. Sculture come oggetti più che oggetti come sculture nei lavori in metallo di Andrea Salvini, l’amore per la cucina e la sua ritualità che contamina il suo lavoro più re- cente . La follia scenica di un alligatore che affiora da un pavimento, attento e minaccioso, di Pietro Russo nuovo lavoro onirico che affianca al suo design sapiente e poetico. Un tappeto come un giardino di Nuala Goodman che reinventa con un vocabolario di filati colorati le antiche manifatture tradizionali dei tessitori orientali.































































































































Le installazioni aeree di Daniele Papuli che si smaterializzano in cascate di carta, comunicando emozioni che solo elementi naturali in genere sanno darti. Gli oggetti di Tejo Remy e Renè Vanhuizeen che indicano i loro stessi i processi di realizzazione, ingenui, evidenti e sinceri. Gli artisti scelti per questa mostra, fra quelli di casa allo spazioborgogno sono tre:































































































































Massimo Uberti, solito disegnare i suoi ambienti con la luce, si diverte questa volta con l’oggetto icona per ogni designer, la sedia. Ne da una interpretazione stravagante ma ancora una volta luminosa, ribaltandone qui il senso. Eric Giraudet de Baudemange, che utilizza un oggetto semplice come una clava in legno, declinandola in infinite varianti cromatiche che strizzano l’occhio alla decorazione minimalista. Un passatempo popolare ancora prati- cato nel nord della Francia, divertimento fra i tagliaboschi di professione di un tempo, diventa pretesto per una delle sue indagini antropologiche su sport e giochi in disuso.































































































































Wouter Klein Velderman che riporta a bizzarra nuova vita oggetti di uso comune quali un usatissimo divano o un vecchio tavolino, rivestendoli con la sua macchina da cucire. Attrezzo piuttosto inconsueto per uno scultore, da sempre il suo strumento preferito per la realizzazione di originalissime e soffici forme plastiche.































































































































Ed infine gli oggetti bizzarri e pop di un India tribale dove donne sconosciute ci hanno lasciato dei mobili conteni- tore che sembrano usciti da una favola. Alla fine guardando tutti questi oggetti qui raccolti sappiamo che al di là della definizione che ne vogliamo dare si tratta di un nuovo tipo di oggetto che ha perso la funzionalità pratica di un prodotto di massa acquisendo quella nuova funzionalità ‘diversa’ a cui ci ha abituato l’arte contemporanea.

GIORNI:
14 - 15 - 16 - 17 - 18 APRILE 2015

LOCATION:
SPAZIOBORGOGNO
Ripa di Porta Ticinese, 113

SCARICA
COMUNICATO
E MEDIA KIT
AGGIUNGI
ALL'AGENDA
PERSONALE
DOVE SI TROVA
L'EVENTO
ESPLORA LA MAPPA

FUORISALONE.IT
ADVERTISING