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Cult. 
di La Fabbrichetta (Italia-Belgio)

La cultura, per la natura che risiede nella sua radice etimologica, ha a che fare con ciò che è prossimo ad avere cura, a celebrare, a far crescere oggetti di realizzazione. 
Ricorrendo al Labour, tecnica agricola (anche modalità culturale) di lavorazione del terreno-città che si prefigge lo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per lepiante-persone, La Fabbrichetta apparecchia il terreno-città recuperando il cult(o)in quanto rito, il cibo come veicolo,riconoscendo nella tavola il luogo comune della propria tradizione culturale. 

Con un gesto propositivo viene steso un rotolo di carta sulla città, a suggerire una tavolata, aperta e fruibile da tutti. 
Viene apparecchiata una tavola immaginaria, luogo e azione di un rito che intendiamo celebrare, perchè attraverso il mangiare insieme si generi un'idea condivisa di vivere-con, di un bien vivre, come ci invita a fare Illich. 
Si riparte dunque dalla tavola, luogo comune e vocato, perché da lì rifiorisca ciò che è insito nel significato stesso della cultura; un participio futuro che sia "realizzazione di un progetto appena steso, che è origine e direzione". 

www.lafabbrichetta.net