BE OPEN continua il suo viaggio a Milano al Fuorisalone 2013. Dopo il lancio dello scorso anno, durante la Design Week milanese, BE OPEN torna all’Università Statale, dall’8 al 21 aprile, coproducendo il progetto Hybrid Architecture & Design di INTERNI con un’installazione di Christophe Pillet nel Cortile della Farmacia dell’Università e con BE OPEN Talk, moderato da Philippe Daverio, sul futuro sensoriale. BE OPEN Food Theatre si svolge invece presso lo showroom di Moroso per presentare una food experience unica nel suo genere.
Questi eventi fanno parte di un intenso programma che intende esplorare il design al servizio dei cinque sensi attraverso progetti innovativi per stabilire un dialogo con il sesto senso o intuito. La Fondazione BE OPEN è impegnata a sviluppare questo concetto individuando nuove vie per entrare in connessione con le reazioni intuitive delle persone per mezzo di combinazioni creative fra il sensoriale e il tecnologico e per dare vita alla massima espressione dell’esperienza multisensoriale.
“Questo è il secondo anno di BE OPEN alla Design Week di Milano – afferma Elena Baturina, Fondatrice di BE OPEN - e sottolinea il nostro impegno a fungere da collegamento fra le grandi menti del nostro tempo - filosofi, sociologi, designer, architetti, artisti, editori, scrittori, uomini d’affari e opinion leader- e le promettenti nuove menti della nostra generazione”.
House of Senses, un’installazione architettonica ideata dal designer Christophe Pillet, viene contrapposta a una serie di opere di design interattivo collocate nel portico del 1400 che circonda il cortile, mettendo in connessione il lavoro tattile e sensoriale con i multimedia. Viene presentata inoltre un’esperienza interattiva intitolata Zang Tumb Tumb e ideata dallo studio multidisciplinare Sfelab, vincitore del BE OPEN Design Award, concorso che intende fornire una piattaforma dedicata ai giovani talenti.
The House of Senses è un padiglione contemplativo collocato al centro del Cortile Farmacia integrato con la geometria preesistente del giardino formale. Realizzato interamente in legno nero antracite con finitura spazzolata, il padiglione si erge su una piattaforma circolare. Il tetto piatto e rettangolare è ricoperto di piante. Le tre pareti del padiglione diventano schermi per immagini in movimento create da Studio Azzurro. Il soffitto e le pareti sono realizzati in uno speciale materiale specchiante che enfatizza l’effetto impressionista dello spazio e riflette senza sosta le immagini proiettate sulle pareti. Sei alberi, alti e sottili, svettano attraverso il tetto e diventano il cuore dell’installazione, portando la Natura a contatto con la tecnologia dello schermo. Elemento di attrazione per il visitatore è il ritmo delle immagini che scorrono sulle pareti del padiglione e le performance interattive di Sfelab presso il colonnato circostante, interventi che mirano tutti a comprendere in che modo la tecnologia possa accrescere l’esperienza sensoriale.
Creativi, sociologi e imprenditori di rilievo, tra cui il guru dell’innovazione John Thackara, lo chef Davide Oldani, i global designer Christophe Pillet e Aldo Cibic, condividono il loro pensiero sul futuro sensoriale in occasione di BE OPEN Talk - Senses and Tastes – moderato dal critico Philippe Daverio che si svolge presso l’Aula di Rappresentanza all’Università degli Studi.
Nell’ambito del Fuorisalone, BE OPEN Food Theatre presenta il 9 aprile, presso lo showroom di Moroso in via Pontaccio, un elemento nuovo del programma sensoriale della Fondazione ed un evento unico sul senso del gusto grazie ad una food experience. Utilizzando i tessuti di Kvadrat e i mobili di Moroso, la designer Patricia Urquiola crea una sorta di “palcoscenico” per le pietanze a tema sensoriale ideate dall’italiano Massimiliano Alajmo, lo chef più giovane del mondo ad aver ricevuto 3 stelle Michelin, e dal duo danese I’m a KOMBO.
L’evento anticipa un altro progetto di BE OPEN, Paris-Dakar, una serie di concept restaurant progettati in collaborazione con i più interessanti creativi del nostro tempo, per un viaggio in cui il gusto dialoga con gli altri sensi e dove culture alimentari diverse si incontrano per dare luogo a un’esperienza fuori dal comune. Paris-Dakar è uno dei progetti di business development che BE OPEN ha intrapreso, in collaborazione con creativi emergenti e già affermati, per sviluppare concetti innovativi e progetti con il fine di migliorare il nostro futuro.