A.P. antichita' Poliarts , nella sua nuova sede ed in occasione del Salone del Mobile, fa una proposta diversa dalle sue antiche policromie, pensando agli spazi abitativi di oggi attrezzati tecnologicamente, ma che si allontanano sempre di più dalla natura in senso lato. Bisogna cercare una nuova fluidità e la natura come nostro sentire o come luogo di emozioni positive, va reintrodotta, agendo sul rapporto arte-tecnica.
I materiali possono definire lo stile ed l’atmosfera dell’abitare: per Poliarts la scultrice Simona Ambrosini propone il progetto “CAUGHT IN THE NET”– “CATTURATO NELLA RETE” . L’artista , che vive e lavora a Bangkok, sviluppa il tema della sospensione come momento catartico per rigenerarsi.
Resine, metalli e luce sono il filtro materico di questo processo. Il modulo, ripetibile ed ugualmente unico nel suo succedersi, e’scelto come elemento plastico di supporto.
Essenziali moduli lignei, ipotesi per replicabili contenitori, vengono vivificati dalla luce che emana da colonne-scultura, anch’esse a moduli.
Il materiale leggero e trasparente è sospeso e da’ espressione ad un mondo tra l’organico e l’inorganico, dove i tagli, i trafori, sono intrichi e ferite dell’anima e della natura; i caucciù affusolati e avviluppati su se stessi come pensili su di noi, sono embrioni di pensieri quasi resi impermeabili al fluire di ciò che ci circonda.
La LAND ART cristallizandosi, può entrare in casa nostra stimolando ad una rigenerazione.
