Giuseppe Picone (Napoli 1926 – Roma 2008) è una figura nel panorama creativo italiano tutta da scoprire e difficilmente definibile. Artigiano, artista, stilista, designer di tessuti, ceramista: era tutte queste definizioni e nessuna. Presente nella Roma della Bella Vita, ha frequentano fin dalla giovinezza tanti e importanti protagonisti del mondo culturale ed artistico italiano; da Flaiano a La Capria, da Ermanno Rea a Mario Dondero, solo per citarne alcuni.
Per tutta la vita ha rappresentato, definito e trasformato quello che a ragione può essere definito il suo alter-ego, il ‘little priest’: il motivo grafico che Picone ha reso testimone e icona della sua incontenibile creatività. Iniziando dapprima come ceramista – Picone ha partecipato a numerose Triennali di Milano negli anni ’50 e ’60 -, è diventato in seguito un importante e ricercato stampatore di stoffe e creatore di abiti eleganti e raffinati. Influenzato dalla creatività nordica, su tutti Marimekko, presente sulle riviste di moda per oltre un ventennio, discreto ma tenace nel mondo romano degli anni ’60 –’70, Picone è una figura che ha pienamente contribuito a generare quello che in seguito sarebbe stato definito il ‘Made in Italy’. Nel campo della moda, con il marchio Studio Picone Roma, ha realizzo pezzi unici e ha sperimento tecniche inconsuete di stampa. Colorato, imprevedibile, e dotato di una rara sensibilità, Giuseppe Picone ha avuto molta fortuna in Giappone, ma anche e soprattutto in Italia, dove per anni, ha partecipato ad importanti appuntamenti legati alla moda, come le sfilate fiorentine a Palazzo Pitti.
“Archivio Studio Picone Roma” (ed. a+mbookstore, Milano 2012) è il volume dedicato all’artista.
In occasione delle giornate del Fuorisalone, Sophie Morichi presenta una ricca e stimolante selezione di ceramiche, motivi grafici stampati su stoffa e disegni per importanti aziende tessili.