Inemotion al Now Hotel
Un chicco di caffè ingigantito dalla mano felice di un designer, si trasforma in una proposta innovativa di bar temporaneo.
La dimensione modificata di un minuscolo elemento alimentare diventa un’idea realizzata e di successo.
Il tema della dimensione gigante è il leitmotiv per esporre la collezione di prodotti di Inemotion Design Lab, fucina di idee, laboratorio creativo, confronto di pensieri e visioni, incontro e scontro di materiali, progetti, concetti.
InEmotion Design Lab è tutto questo, ma anche molto di più. InEmotion è l’essenza dell’estro, un luogo-officina nell’ambito del quale designers e consulenti provenienti dagli ambiti più diversi - come orafi, stilisti o botanici - si confrontano e si incontrano per sviluppare insieme prodotti unici.
Nato nel 2008 nell’ambito di Paron Arredamenti, InEmotion Design Lab vuole recuperare la cultura del design basata sul fare e sul coinvolgimento diretto dei creativi nelle problematiche relative alla realizzazione di ogni progetto. L’obiettivo è quello di far vivere ad architetti e designers l’intero processo di realizzazione del prodotto: dall’idea al prototipo, dalla concettualizzazione all’evoluzione, attraverso la risoluzione di tutti i problemi pratici legati alla fattibilità.
Un giardino ideale accoglie tra i suoi fili d’erba giganti i nuovi insetti, i prodotti che giovani designer propongono al grande pubblico, dentro una natura dirompente dove l’uomo ritrova una dimensione ancestrale.
Coccinelle bene auguranti indicano il percorso verso lo spazio di relax al mezzanino, due ipotetiche capanne suggeriscono un ritorno ad una natura archetipica, dove anche dentro uno spazio interno, si possono ritrovare spunti di riflessione sulla progressiva devastazione dell’ambiente operata dall’uomo.
L’esposizione dei prodotti si sviluppa seguendo la regola aurea della Natura, la sequenza di Fibonacci.
Sopra il soppalco, un letto chiudibile si mostra avvolto in una atmosfera magica, in un luogo non luogo per uno spaesamento ancestrale, dentro la natura.
