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SIMONE MICHELI STUDIO - GALLERY

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LOCATION:
INDIRIZZO:
ZONA:
PUBBLICATO DA:

Ventura Lambrate (Ventura 6)
via Giovanni Ventura, 6
Ventura lambrate
SIMONE MICHELI ARCHITECTURAL HERO (12 April)

PERIODO:

dal 17 April 2012 al 22 April 2012

WEB:
E-MAIL:
TELEFONO:

http://simonemicheli.com
simone@simonemicheli.com
+39 055 691216

Simone Micheli studio - gallery





Progetto di architettura degli interni e illuminotecnico: Simone Micheli



Progettazione: 2011



Realizzazione: 2012



Luogo: Milano



Mq: 200





Nuovo open office: spazio flessibile, studio-ufficio, galleria espositiva, luogo di incontri, e scenografica visione dalle ergonomiche geometrie.

partner



Adrenalina | Ave | Axia contract division | Atir | Confalonieri



Cordivari Design | DoimOffice | Gruppo Euromobil | iGuzzini illuminazione | Krion® - Porcelanosa solid surface | Liuni | Making Glass | Mioblu Special Wellness | Myyour | Oikos - colore e materia per l'architettura | Okey porte | Sandoni Arredamenti - S.L. Interni | Sign System | Tessitura Pietro Cazzaniga | Valsecchi Group | Verde Profilo

Concept



In occasione del Salone del Mobile 2012 si inaugura a Lambrate, in via Ventura, il nuovo studio di Simone Micheli, satellite della ormai storica sede di Firenze, e testa di ponte verso i territori europei e quelli intercontinentali. Situato in una zona di grande sviluppo e crescita, si colloca all’interno di uno dei prestigiosi interventi di recupero dell’area che vanta spazi rigenerati, ambientazioni rarefatte ed alcuni importanti attrattori, capaci di riqualificare l’intero quartiere: la sede di Radio 101, le gallerie Massimo De Carlo e Francesca Minini, la Scuola Politecnica di Design e il Lambretto Art Project. Via Ventura è un coacervo in fermento di edifici recentemente ristrutturati ed ex padiglioni industriali riconvertiti in aggregatori temporanei dall’evidente caratterizzazione informale e dal tono underground.



In questo nuovo distretto urbano, in continuo vitale fermento, interessato da progetti interdisciplinari e trasversali che interessano curatori indipendenti e giovani artisti, si apre lo studio Simone Micheli Architectural Hero, specchio del nuovo spazio ridato alla città di Milano, portavoce delle arti e dei mestieri del contemporaneo. Non un semplice luogo di lavoro ma un campo fertile per favorire incontri, dibattiti ed espansioni di conoscenza. Lo spazio, estremamente funzionale, flessibile, ibrido, è stato immaginato come un luogo all’interno del quale elaborare, sviluppare e comunicare pensieri ed idee attraverso proposizioni



reali e virtuali.

Lo spazio



La volontà è quella di disegnare i tratti di un ambito spaziale unico e straordinario all’interno del quale raccontare una storia connessa al presente-futuro, sospesa tra l’architettura, la moda, il design, la cultura e le umane relazioni. L’obiettivo è di realizzare uno spazio in grado di celebrare il valore della ricerca e della



sperimentazione, dell’evoluzione, capace di assurgere a simbolo per la costruzione di un intelligente futuro.



Lo studio verrà utilizzato, dunque, come un vero e proprio salotto urbano temporaneo, dove potersi incontrare, all’interno del quale poter riflettere e comunicare.



Uno spazio “opera” da visitare per immaginare un altro possibile domani, da utilizzare in maniera trasversale per informarsi, per scoprire, per comunicare, per accettare la sfida per il futuro di continuare ad accrescere le nostre capacità (progettuali, contenutistiche, morali, spirituali e tecnico scientifiche) creando “cose” che lascino memoria di sé. Per accettare la sfida del presente di costruire uno strepitoso futuro fondato su valori, etica, intelligenza e straordinarietà. Pochi segni dal grande impatto visivo connotano lo studio: l’esteso pavimento in cemento liscio, il soppalco che copre la parte più propriamente operativa lasciando a doppio volume l’intera area ricettiva, la totemica colonna caratterizzata da frammenti specchianti giallo lucido che attraversa come una saetta lo spazio, la gigante monolitica colonna nero lucido che sale fin sul soppalco dividendone gli ambienti, la vasta quanto improbabile parete interamente armadiata con specchi e macro video incassati, i puntuali corpi illuminanti da incasso integrati con il parapetto del soppalco e la parete/armadio, le pareti in vetro a tutt’altezza che limitano un piccolo office, le bianche sedute tecniche che



insieme ad alcuni arredi mobili dalle essenziali geometrie e ai fulgidi tavoli completano il quadro allestitivo del luogo. L’intento fondamentale è quello di definire un “manifesto metropolitano” d’architettura, un racconto sensoriale a tre dimensioni in grado di stimolare i sensi del visitatore-ospite coinvolgendolo in un rapporto



spaziale unico e significativo. Questa scelta filosofica si è concretizzata attraverso la creazione di un’ambientazione all’interno della quale niente è statico, all’interno della quale il visitatore può trovare infiniti contenuti possibili.



Nelle parole dell’Architetto Micheli leggiamo lo spirito che ha guidato la definizione di questo ambito tridimensionale: “La continua e rapida evoluzione di tutti i sistemi, la costante ricerca connessa al mondo dell’evoluzione, l’ibridazione comunicativa e di campo disciplinare stanno producendo e produrranno sogni tridimensionali sempre più complessi, in cui convivranno forti interazioni fra disegno, scoperta scientifica, tecnologia e materializzazioni di alterazioni sociali. La ricerca all’interno del mondo del progetto sarà sempre più costituita da strutture percettive, da microclimi sensoriali intelligenti che tenderanno ad una realtà astratta, immateriale, colma di funzioni ed informazioni. Il futuro vedrà un’architettura che diverrà sempre più oggetto e/o sistema reversibile e leggero che dovrà adeguarsi al vorticoso variare delle infinite possibili



realtà, capaci di tradurre se stesse in molte altre specie di oggetti e/o sistemi. L’architettura dovrà essere sempre più considerata come un aggregato di materia artificiale o naturale vivo solo grazie alla vita portata dalle umane presenze. L’apertura verso le diversità che influenzano le nostre menti ed i nostri sogni, aumenterà la consapevolezza e la necessità di soluzioni sempre più complesse, anomale, improbabili, inimmaginabili. Simboli ed immagini appartenenti a mondi diversi verranno sintetizzate ed elaborate entrando a far parte di linguaggi che rimarranno personali, radicalizzati. La continua ricerca progettuale e tecnologica ci porterà a concepire iperboliche soluzioni rispondenti ad uno stesso tema: l’alterazione del reale conosciuto per determinare pianeti altri dove compiere i nostri rituali, i nostri movimenti, i nostri gesti. Il mio nuovo studio di Milano e tutti i lavori ed i progetti che vi vedranno la luce parleranno di questo!”.

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