L'intervista
La versione di Felice Limosani sul Fuorisalone
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Cosa significa il Fuorisalone per te?
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Per l'appunto “fuori” dal Salone del Mobile, oltre l'esposizione di prodotti industriali o artigianali che siano. Un po' come dire fuori dal coro, fuori di testa, fuori piove!
Credo sia il momento più significativo che consacra la città quale epicentro della creatività, dell'innovazione e del linguaggio contemporaneo. In questo senso sono un vero fan di Milano perché apprezzo la conquista meritata e non quella acquisita.
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Il tuoi luoghi del cuore durante la Design Week
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Nilufar in Via della Spiga è un luogo con il quale sono in totale empatia. Riconosco in loro la capacità di raccontare storie vecchie in modo nuovo. La loro idea estetica e della bellezza in generale, mi emoziona sempre. Con il Fuorisalone e la zona Ventura Lambrate, non rinuncio mai a visitare Hangar Bicocca e l’imperdibile Galleria Wunderkammern in Via Ausonio.
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Vorrei che il Fuorisalone…
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… espandesse la cultura del mecenatismo intorno ai progetti per emanciparsi dalle logiche commerciali degli sponsor. Credo che il mio lavoro sia testimonianza di un rinnovato clima di pensiero che gravita intorno al design thinking, alla comunicazione e all’arte.
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La cosa fondamentale che hai imparato durante la Design Week
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Il design è un concetto verticale e non orizzontale. Va oltre il senso del dar forma agli oggetti e può essere un modo di vedere le cose. Con il design si possono creare nuovi prodotti ma anche nuovi pensieri, nuovi modi di fare.
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Dentro o fuori Salone?
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Entrambi! Nel caso specifico come nella vita, il dentro e il fuori si compenetrano, si completano. Anzi da ex deejay, mi ricordano il lato A e il lato B dello stesso disco. Il resto lo fa la mia curiosità, la mia immaginazione, la mia creatività.
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Il tuo rapporto più bello nato durante la settimana del design
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Con due donne straordinarie a cui sono legato per stima e affetto. Gisella Borioli che ha creduto in me in tempi non sospetti e Gilda Bojardi che prima di altri ha capito che lavoro fa un digital storyteller. Due wonder woman. Due fuoriclasse.
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