L'intervista
La versione di Matteo Ragni sul Fuorisalone
1
Cosa significa il Fuorisalone per te?
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Una finestra sul futuro e l’orgoglio di essere milanese. Per Milano è l’occasione per essere il centro del mondo almeno una volta all’anno.
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La cosa fondamentale che hai scoperto o imparato al Salone
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Non pianificare mai le visite alle migliaia di location, ma farsi trasportare dal flusso e dalla casualità di percorsi non prestabiliti. La sorpresa dell’inaspettato è sempre la migliore ricompensa.
3
L’oggetto feticcio che hai trovato (o rubato) durante la Design Week
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Una bandierina di Interni con tanto di piedistallo di Castiglioni per Zanotta, “trovata” dopo un fuorisalone e poi stranamente “sparita” dallo studio qualche tempo dopo.
4
Il tuo luogo del cuore durante la Design Week
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A casa di Giulio Iacchetti, di norma l’ultimo giorno del salone per una cenetta tra pochi amici per commentare prodotti aziende e designer. Noi la chiamiamo cena della tristezza perché chiude il salone, ma in realtà è tutt’altro che malinconica.
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Il tuo rapporto più bello nato durante la settimana del design
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Durante il Salone è bello condividere coi colleghi che stimi i risultati del proprio lavoro. Designer che sono competitor per tutto l’anno diventano compagni di baldorie dimenticando, per almeno una settimana, la naturale rivalità della professione.
6
Cosa e dove mangi nel corso di quella settimana?
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A pranzo solitamente negli stand di qualche cliente, poi la sera c’è sempre qualche cocktail in giro per Milano che finisce quasi sempre con una pizza insieme ad amici e colleghi in qualche ristorante.
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