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Alla fine degli anni ottanta il Salone del Mobile si teneva ancora durante il mese di settembre. In quegli anni il vero centro del mondo del design internazionale non si trovava nel quartiere fieristico ma in alcuni luoghi singolari, come al mattatoio abbandonato di Milano, dove Pallucco con il coinvolgimento di Henri Alekan (direttore della fotografia di progetti cinematografici, come “Il cielo sopra Berlino” di W. Wenders) e le scenografie di Pina Baush e Peter Pabst realizzò per due anni consecutivi un allestimento impensabile e memorabile.
In Via Vigevano dove dall’85 con la prima edizione di DEA Design Europeo Anteprima il gruppo Zeus iniziò ad organizzare la festa del design per eccellenza, in Corso Como con le prime esposizioni di Cappellini e Xo all’interno di un container, e ancora, negli ex capannoni industriali come l’Ansaldo nel 1989 e la Fabbrica del vapore, spazi ancora incontaminati e non toccati dalle
ristrutturazioni successive. Tutto questo quando ancora non esistevano “Tortona” e “i fuori Salone” e in cui la scoperta di nuovi spazi della città si accompagnava al design. “Erano gli spazi-open che” come ha scritto Clara Mantica “infrangevano il perbenismo del design nel centro storico e Milano era più bella perché era più umana”.
Tutta Milano era capitale del mondo immersa nella piacevolezza del design. Chi come noi ha vissuto quegli anni ne conserva un ricordo intenso e indelebile. Trovarsi faccia a faccia con Castiglioni, Sottsass da una parte e dall’altra con giovani ribelli e ingenui come Stark e Ron Arad tra gli ambienti dell’ex mattatoio e gli enormi spazi di fabbriche dismesse, originava forti sensazioni e rappresentava un incredibile stimolo creativo. La memoria di quegli eventi unitamente al fervore e allo spirito di quei giorni con i suoi personaggi, con la forza delle idee e delle visioni che circolavano ci ha spinto quest’anno a ideare “The colors of Outdoor”.

Ad essere coinvolte in quello che è un nuovo modo di concepire l’outdoor saranno aziende come Ad Maiora Milano e Inemotion, insieme a Ganmar e Stobag rappresentate da Progetto Ombra Milano affiancati da architetti e paesaggisti noti come Patrizia Pozzi e da giovani designer selezionati provenienti dai corsi di alta formazione di Poli.Design Consorzio del Politecnico di Milano che si inseriranno negli spazi di QC TermeMilano con le loro visioni e i loro oggetti inediti e poetici. Tra questi Luca Scarpellini, Emiliano Brinci, Ilaria Innocenti, Sebastiano Marchiò, Diana Iannelli....
L’intento è quello di farci portavoci di queste nuove spinte creative e di offrire ai giovani designer e artisti una vetrina per esporre i loro lavori in un clima di amichevole e festiva cordialità, sensibilità, discrezione e generosità. I nuovi prodotti per l’outdoor racconteranno un nuovo modo di vivere gli spazi all’aperto attraverso un riavvicinamento alla natura fatto di colori. Colori da contemplare e godere. Dalle trasparenze del vento ai grigi della pioggia, dai non colori delle nebbie sino ad arrivare al bianco candido della neve. Dai colori del buio a quelli solari del giorno in un tripudio di ori e gialli, il marrone della Terra, il blu del mare, i verdi dei boschi, le acidità dei prati.
Gli scenari privati dell’outdoor creeranno atmosfere immaginifiche e diverranno paesaggi da vivere, da godere e da contemplare.

Art direction:
Gianpietro Sacchi, Alberto Zanetta
con la collaborazione di: Sarah Balivo, Viola Lucioni, Valeria Mercogliano
g.sacchi@admaioramilano.com – a.zanetta@admaioramilano.com

Progetto grafico:
Viola Lucioni - viola.lucioni@gmail.com