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tra arte e scienza, un alchimia di piaceri
Sunday, 22 April 2012 | 22:49
di Daniel Al Baghdadi

EVENTO: Triennale Milano Eventi Fuorisalone 2012
VOTO: stellina

Alchimia e piaceri, ogni anno la Triennale accoglie designer da tutto il mondo dalle idee innovative. Disponibilita', innovazione ed artigianato (finalmente ) hanno dato il via libero ad un esibizione che ha lasciato centinaia di passanti stupefatti. Dagli orologiai svizzeri, che in un perfetto inglese ed altrettanto francese riuscivano a spiegare il funzionamento meccanico dei loro macchinari piu' antichi e complessi, sino a modelli ecosostenibili per citta' futuristiche (ma speriamo tutti non tanto) sino ad un vero e proprio alchimista nascosto da una rosa di materiali. Orologiai svizzeri, spiegavano, ma soprattutto insegnavano, come producono capolavori: gioielli che ognuno di noi ha avuto in mano, ma che nascondono un artigianato ed una precisione maniacale nell'utilizzo di cutter, scalpelli, e dardi. Hanno mostrato agli spettatori come si creano incisioni dell'ordine di nanomillimetri e le hanno mostrate mediante microscopi da orafi, hanno aggiustato e valutato orologi, sempre con classe, charme ed un passione travolgente. Modelli di architettura che hanno mostrato possibili tecnologie alternative, al petrolio ed ai gas, modelli di citta' futuristici e fantastici, scenari da forse mille ed una notte, ma di 700 e piu' anni dopo. Parliamo di modelli che narrano storie del passato, come un velociraptor che ti osserva dalla teca di cristallo, ai manovali, carpentieri, geometri in cantiere, ai futuri autotrasportatori e poi, et dulcis in fundo, le isole non piu' tanto vergini ma che provano a recuperare una tradizione vernacolare del territorio. Ma e' addentrandosi osservando i dischi di materiali di Arpa, messi su una parete a spirale che ci si incammina. E' un percorso strano, dura pochissimo, pochi passi, ma e' l'effetto della parete dei materiali, alta e slanciata, i colori che ti aprono inaspettatamente in un "salottino" dove si trova li' un francese, cordiale ed elegante, un metre dei parfum, o come diceva lui: " a vouz, l'eau de toilet". Come un alchimista della fine settecento questo giovane ragazzo mischiava pozioni e liquidi, usava pipette di Pasteur per scegliere le fraganze regalando essenze che spaziavano dalla mirra agli oppiacei, da fraganze eleganti, al ginseng, un maestro vero e proprio, un alchimista dei profumi.

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