L’installazione propone una “città di oggetti”, un paesaggio gastronomico portato in tavola, in un continuo gioco di rimandi tra architettura e design, tra dimensione urbana, domestica e culinaria.
Di nuovo, ma con leggerezza e mescolando le carte, ci muoviamo “dal cucchiaio alla città”... perché, qui, “il cucchiaio E’ la città”!