Eterno dilemma: l’immagine del corpo femminile è una figura retorica da purificare o purificatrice?
In un continuo e costante esibirsi, come se fosse una necessità, o in una palese rivendicazione di diritti, l’immagine della donna, che da sempre è stata identificata come origine del mondo o come figura creata da Dio per porre l’uomo in tentazione, andando oltre la classica standardizzazione da angelo del focolare o da demone tentatore, trova il meritato equilibrio a quest’assioma, rinvenendo così la vera donna.
La ricerca si pone su due filoni apparentemente contrapposti, che, con i loro estremismi, confluiscono l’uno nel mondo dell’altro, soprattutto in ambito fotografico per via dell’impatto emotivo nella rappresentazione del mondo reale. Lo sfruttamento dell’immagine femminile come oggetto, e l’utilizzo di questa com’esaltazione del bello, trova spesso luogo comune nelle icone fotografiche, dove la pura bellezza di un corpo, sconfina nell’ostentazione, mentre l’ostentazione d’atteggiamenti e d’immagini private illustra accenni di liricità. Le fotografie, ancor più che i dipinti, ci pongono dinnanzi alla dualità … ma solo agli astanti è lasciato il compito di poter giudicare e classificare.