EREMO ERETICO

Le ultime ricerche di Giuliano Giuman, contrassegnate dallo studio sulle possibilità espressive di una pluralità di media, convergono verso un denominatore comune costituito dall'elemento probabilmente più ineffabile dell'esperienza visiva e, perciò, forse il più evocativo; la luce. Muovendosi tra le delicate reciprocità che intercorrono fra il vetro e la tela, sempre nel segno del colore, il designer imposta così relazioni estetiche in cui, interagendo, un elemento sfuma sull'altro nel perimetro di un'unità di senso complessiva.  

Giuliano Giuman costruisce così una corrispondenza trasversale fra essenza ed apparenza, fra fisicità e virtualità, il tutto all’interno di una parafrasi organica che nasce dal dialogo di unità sintattiche differenti ma complementari, dove la luce si precisa come chiave interpretativa più idonea per l'analisi di una ricerca espressiva in cui, nel suo essere indagatrice del reale e dispensatrice del visibile, essa riveste un ruolo di fondamentale rilevanza nella corretta lettura di questi lavori dalla metodologia esecutiva eclettica e capaci di sollecitare sensazioni tanto primigenie quanto la luce stessa che da sempre ha interessato l’approfondimento e è ancora in grado di affascinare le investigazioni stilistiche del presente.

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