A volte è proprio nei momenti di povertà culturale e carenza di mezzi che si riescono ad elaborare
le idee più innovative. Purtroppo non è stato il caso del fuorisalone di questâanno, che
continua la sua discesa verso la commercializzazione di aziende già note e prende allo
stesso tempo le distanze dalla promozione di talenti emergenti. Non si capisce se è la paura
del nuovo che spaventa, o se di nuovo in realtà non se ne produce più. Di certo può sembrare
rassicurante continuare a stupire con collaudati colpi di scena, ma il prezzo che bisogna
pagare è unâatmosfera statica e pigra.
Câè da dire che il riciclo in generale e la nuova vita che possono assumere oggetti banali
hanno sempre un loro fascino. E questa è stata una delle chiavi vincenti di molte esposizioni
che hanno puntato sul recupero di materiali destinati alla discarica, riducendo lo spreco e i
costi di dismissione. Uno degli esperimenti maggiormente riusciti è stato quello che ha riunito
menti di famosi designer e artisti nel riuscire a creare oggetti di arredamento usando le briccole
tarlate e logore dei canali veneziani. In questo periodo in cui la tradizione e lâusato sono
particolarmente venerati, un tavolo volutamente segnato dal tempo e dalla decomposizione
naturale riscuote ammirazione.
Allâincirca la stessa logica accompagna le sempre più numerose creazioni in materiali poveri,
o grezzi, alla portata di tutti. Staccare un foglio A3 da un album Fabriano, arrotolarlo e metterci
allâinterno una lampadina è senzâaltro una dimostrazione di come con un minimo costo e
un ancor più misero sforzo si possa creare âdesignâ. Per non parlare dellâabuso di carta e
cartoncini, cartoni e veline che opportunamente piegati e modellati danno vita a qualsiasi tipo
di oggetto di arredamento o abbigliamento.
Ma non tutti seguono le stesse linee guida; un contrasto abbastanza stidente alla filosofia del
riciclo si trova nei piani alti dei lussuosi palazzi del centro, in cui Fabio Novembre allestisce per
Alviero Martini metri quadrati di showroom interamente in hi-mac, materiale di ultima generazione
(sebbene già presente lo scorso anno) che si rifà al corian, ma che lo supera in prestazioni,
e, soprattutto, in costi.
Chi poi le risorse di Alviero Martini non ce le ha si ingegna per creare con artefatti meno
costosi gli stessi effetti di fluidità e morbidezza delle forme. Molto usate le resine, le plastiche
ultraleggere e a volte anche le ceramiche, che restituiscono con le loro proprietà lâaspetto
flessibile di un tessuto, rimanendo lisce e continue, avvolgendo lo spazio e assumento sembianze
quasi organiche.
Altro filone ampiamente sfruttato è stato infine quello dei giochi di luce e delle riflessioni.
Intelligente stratagemma per amplificare e valorizzare ciò che altrimenti sarebbe passato
inosservato. Una normale candela inserita tra due specchi ad esempio crea una fila infinita di
fiamme oscillanti, come quelle delle chiese o dei templi. Oppure delle semplici proiezioni e
riflessi dâacqua (come quelle della Canon in Triennale) possono trasportarti in un mondo di
sensazioni oniriche lontane dal reale.
Volendo tirare le somme la sensazione che si prova dopo essersi sorbiti miliardi di
invenzioni/creazioni, esperimenti, colpi di genio, intuizioni e oggetti dâarte è quella di un design
che è fine a se stesso, che non sta puntando a qualcosa, che si riempie la bocca di ecosostenibilitÃ
o avanguardia tecnologica, ma che in realtà muore nel momento esatto in cui si gira lo
sguardo. Sembra che quasi niente sia pensato per durare, per creare una rivoluzione, per
risolvere problemi. Câè un sovraffollamento di suppellettili tutto sommato inutili, che abbelliscono
lo spazio e magari ti strappano un sorriso o un segno di ammirazione, ma che dimenticano
totalmente il ruolo che il disegno industriale dovrebbe occupare nella società , ossia quello
di renderla più vivibile, più sicura e confortevole, di permettere al maggior numero di persone
possibile di sentirsi a proprio agio allâinterno della quotidianità .
As I sorted through my press kits from Salone this weekend, a particular item seemed to keep making an appearance in different shapes and colours; yes that’s right, move over Cds and DVDs, the latest addition to the press kit is the USB! From swarovsky encrusted, leather embossed to printed, designers this year seem to have resorted to the USB key as their favourite momento.... the result being that I probably have a decade’s supply of USBs!!
questa settimana Milano è stata un' altra città, una città diversa, con fiumi di gente eterogenea e in un continuo scambio artistico/culturale/emotivo,accantonando la routine e l etichetta di città grigia e triste, è stata viva. più viva che mai
Il fuorisalone è terminato. Gli allestimenti vengono rimossi,i designer ripartono e il pubblico è ormai tornato alla quotidianità. E' stato un fuorisalone pieno di visitatori ma sotto tono; molti open bar, poche novità e gli eventi più interessanti resi privati come durante la settimana della moda. Come sarà quello del 2011??
Davanti alla stazione di Porta Genova si è fatto di tutto: si è mangiato, ci si è seduti e sdraiati e, perché no, si è pure shakerato il sedere al suono di una discoteca silenziosa. Via Vigevano meritevola di nota, qui il design è davvero for all. Vedere i bimbi giocare con cose da grandi e i grandi tornare bambini, succede solo al Fuorisalone.
Via di passaggio, luogo poco gettonato, quiete che si addice agli scatti esposti. Diversi gli autori, poca sperimentazione ma esposizione semplice ed efficace, molto piacevole. Ad una parete foto mancanti del soggetto con accanto l'ingrandimento di un dettaglio della foto che solo Amelie Poulain avrebbe notato. Poi foto d'epoca che parlano davvero. E i tre scatti still-life di questa Giulia (spero di non errare) che mi lasciano lì, in bilico, come il suo piatto. Belli veri.
Bello, bello, bello. Peccato che poco di italiano, ma bello. I designer ospitali e chiacchieroni, i masterpieces veri capolavori e la location un sogno (peccato che tirino giù tutto da qui a poco...). C'è gente che crea pezzi d'arredamento studiando libroni di statistica ed elaborandone i dati in chiave creativa. Qui non è tutto fumo e niente arrosto! Il profumino di design si sente dal cancello e mette l'acquolina.
L'evento di inaugurazione in sé nulla di eccezionale, se non fosse per le due meravigliose bariste che ci ingraziano con birra e vodka redbull alle 7 a stomaco vuoto. Così ti ritrovi a girovagare e ti imbatti nella nuova Nissan, carina ok. Molto appariscente invece l'effetto alle sue spalle: questo schermo multiplo e mutevole è un ottimo modo di farsi cullare in stato alticcio. Molto spazio in questa sala, non molto ben sfruttato, a mio avviso. I divanetti comodi, la gente giusta, la musica pure. Un pollicione alzato per Nissan feat PigMagazine, dove alcol e motori per una volta vanno d'accordo.
Location ottima, nome importante, evento pessimo. Le uniche cose da salvare sono: il "sentiero" di chicchi di caffè all'ingresso e l'odore (seguito dall'ottimo sapore) del caffè. L'allestimento pare volutamente eccessivo: superfici specchiate ovunque, schermi totalmente inutili, giostrina girevole al centro della sala, sedute a disco scomode e instabili e "hostess" vestite orrendamente. Lavazza, sei brava a fare il caffè, continua a fare solo quello. Non voler a tutti i costi strafare.
Il weekend al fuorisalone.. riguardando cose piaciute e vedendo esposizioni nuove.. che dire è stata davvero una bella esperienza che magari ripeterò anche l'anno prossimo! Ho riempito la testa di tante cose nuove e di tanti stimoli! Come ultimo evento ho scelto OUTentico, un angolino di Brera colorato, tranquillo e all'insegna della natura.. e poi c'era questa bellissima "griglia" per biciclette, "in bosco" ,che è rimasta nel mio cuore !!!!
Non è facile amare una città come Milano.
Sfugge all'occhio distratto, pretende interesse vero prima di mostrarsi, non è come Roma, nella sua imponente e invadente bellezza, che ti avvolge nel suo abbraccio.
Milano si fa correre da piedi veloce e di fretta, si adatta, nasconde nelle sue pieghe tesori rari, si eclissa dietro la famosa nube di smog.
ma quando si lascia scoprire, conquista.
solo una settimana all'anno decide di aprire i suoi petali come un fiore, a gran voce chiama da tutta Europa, e fiera culla i tanti artisti che la camminano. guardarsi intorno e vedere tante persone, magari inconsapevoli del cambiamento, esaltati da una città così viva senza sapere che non è proprio così, è meraviglioso. è meraviglioso che una signora anziana in metropolitana ti chieda il perchè di così tanti giovani in giro, non lo sa però ne è felice.
è meraviglioso ospitare amici romani ed affermare di amare la propria città , e voler dimostrare a cos'è dovuto il proprio amore. non sono solo feste e design, guarda quella piazzetta, si chiama sant'Alessandro, non è bellissima?e qui, le colonne, io esco sempre qui, guarda quel portone con su il viso di una donna!
è confortante sapere quanto la propria città sia sempre e comunque unica, pur contraddittoria e ostile. ed è dolcemente faticoso consumare le proprie suole, sgomitare per passare e fare il giro lungo, il ponte sulla ferrovia è troppo pieno di gente, per andare in tortona passa di là !
cara Milano, dopo questa settimana, brindo a te!
Le luci si spengono anche su questa settimana del salone...un pò di nostalgia, un pò di tristezza, un pò di stupore e purtroppo molte delusioni... ma domani è un altro giorno e si vedrà!!!
Il salone del mobile va via e lascia la porta aperta, quel poco che basta per far entrare un po' di aria nuova che, come si dice: "permette di areare il locale". Ci sentiamo un po' così, rinfrescati, dopo averne viste di tutti i colori e di tutte le forme. Ce ne vorrebbe sempre di più di freschezza come questa, di quella che come in questo caso ti porta a scendere in strada, a girare in ogni angolo di città che tutto ad un tratto diventa nuova e sconosciuta. Scopri luoghi dove magari non hai mai messo piede e poi ti chiedi perchè, come Lambrate, li dove sembra che stia nascendo un nuovo centro (culturale e non) per l'EXPO 2015 e le esposizioni presenti per questo Salone ci fanno avere buoni auspici. Il salone del Mobile ci ha fatto rimanere meno immobili di sempre: 200.000 persone sono passate in Tortona, a Rho 32.000 solo ieri per l'apertura al pubblico dei padiglioni. Di gente se n'è vista molta, quelli che invece non sono mai arrivati sono stati i djs e i gruppi che dovevano presenziare alla miriade di serate organizzate per questi giorni e rimasti bloccati a causa dell'eruzione del vulcano in Islanda, solo un po' di polvere su di un salone del Mobile comunque scintillante.
...il salone spesso ci stupisce con il design venuto da lontano, dal nord.. dall'asia.. ma non sempre...
...in via Cerano al 12 l'evento "Vivaio - where ideas grow" una piacevole scoperta tutta italiana... uno spazio nuovo dove i ragazzi di iarchitects raccontano la loro esperienza con la volgia e la passione giusta....
..l'esposizione raccoglie vari prodotti ma il sogetto principale è una seduta disegnata all'insegna dell'eco-compatibilità... un oggetto dalle linee semplici ed al contempo accattivanti... assolutamente da vedere e provare..
Via Ventura, quest'anno, credo sia stata la location che ha raccolto le proposte più interessanti del Fuorisalone 2010. Una zona fuori mano che, nonostante ciò, ha calamitato molta gente. Un polo in crescita che nel futuro diventerà sempre di maggiore importanza grazie alla qualità delle presentazioni e alla ricchezza dei contenuti
Ci sono tanti modi di fare design... di proporsi e di colpire...
...i ragazzi di recession design portano avanti idee utlizzando materiali di facile reperibilità e fornendo ai visitatori i manuali per replicare le loro opere in alcuni casi geniali... lamade, sdraio, appendiabiti partendo semplicemetne da un diverso "punto di vista"...
Dopo la collaborazione con Alessandro Mendini nel 2007, quest'anno, Corsi design factory presenta una serie di vasi creata con Fernando & Humberto Campana. Le ricerche su elementi naturali del duo brasiliano e le forme fluide e irregolari della resina di Corsi risvegliano prima dell'intelletto i sensi del tatto e della vista. Allo spazio di Rossana Orlandi sono prensenti i 15 modelli della collezione dove vengono impegate pelli, fibre naturali e rami d'albero. Una stanza, quella dei Nativo Campana, dove i sensi ribadiscono la propria importanza.
_arrivare presto e veder riempirsi un locale è sempre un'esperienza piacevole... ma... arrivare presto in un hangar e vederlo riempire piano piano, con la musica che lotta con il brusio crescente, con il fumo delle macchine che fa quasi volare le torri, con le luci che giocano con l'immenso volume... rende la serata unica...
Ho rischiato l’overdose di sciroppo per la tosse, il licenziamento per la narcolessia imperante nelle giornate successive alle folli notti di Milano e ho macinato chilometri e chilometri con la mia piccola e adorata mimì.
Tutto per vivere la gente che si raccoglie attorno a questa maniFESTAzione.
Adoro mischiarmi tra tutte queste persone colorate, eccitate, vitali e smaglianti, piene di vita e di voglia di vivere. La vera meraviglia della Fuorisalone è creata da tutte le file fuori dai locali, dagli sguardi curiosi che si ammassano sulle vetrine, dalle facce sconcertate di fronte ad opere spesso imbarazzanti nella loro inutilità. Mi piace vedere il narciso esaltato che si crede portatore di saggezza e creatività solo perché gironzola con un paio di occhiali rotondi alla Philippe Daverio, senza però averne la magnifica cultura. Adoro anche chi cammina senza sapere assolutamente ciò che potrebbe vedere se solo cominciasse a guardare, chi si ammazza di risate davanti ad un vodka lemon, chi si veste nel modo più assurdo concepibile solo per ricevere qualche occhiata curiosa di tanto in tanto. Un tentativo di essere altro da sè pur rimanendo sempre uguali, come ogni pezzo di design che non ha altra origine se non nella banalità del quotidiano. Una scarpa, un orecchino, un anello, un taglio, uno sguardo, un sorriso, un tatuaggio, un abbraccio,dettagli che possono trasformare: questa settimana tutto ha avuto il potere di diventare design e di essere fonte di incredibili storie che spero di poter leggere di nuovo l’anno prossimo.
Una cosa ad Esterni bisogna riconoscerla. Con i Party di chiusura ci propongono sempre emozionanti e immense location. Questâanno lâHangar Bicocca, andando a ritroso lâIppodromo di San Siro, il Mercato dei Fiori e un vero tunnel sotto Stazione Centrale. Mica male. Non che il posto faccia la festa ma certo contribuisce alla presa bene generale!
Salpiamo in macchina elettrizzati dalla meta del primo party di oggi: l'areoporto di Linate.
Dopo aver convalidato gli inviti al check-in, ci fanno passare per il metal detector insieme a veri viaggiatori neanche poi tanto basiti dalla sfilata di tacchi e abiti da sera esagerati.
Usciamo dal gate assegnatoci e dopo due passi in pista (letteralmente in pista) uno scenario da urlo ci toglie il fiato. Altro che 20 anni di Elle Decor! Qua si potrebbero e dovrebbero organizzare super-party di ogni genere! Non perdervi il possimo evento, quale che sia, perchè qua le vesti notturne meritano una sbirciata più di quanto si possa immaginare.
In zona Tortona, in una via, in un edificio, in un appartamento, ci si ritrova a chiedere "permesso" tra i corridoi. Gente che beve, gente che fuma, gente che osserva le opere di giovani artisti, fotografi, grafici e tanto altro. L'atmosfera è familiare e tutti si è amici di tutti o sembra di conoscersi da un pezzo. Se si ha sete si può andare liberamente in cucina e se si ha fame ci sono le patatine e la torta verde come quella di mia mamma. L'importante è essere a contatto con il design, con tutto quello che è arte, con tutti quelli che producono arte. Perchè l'arte sta e vive negli appartamenti. E' proprio qui che espone Giacomo Carnaghi. 27 anni, capelli un po' strani, fotografo, musicista, più clichè di così si muore dice lui. Ma in realtà poi si corregge e dice che non è un clichè ma tutte le cose che fa, le fa old school, questo perchè utilizza oltre ad una Canon digitalissima, anche una super Pentax MX: la pellicola è sempre la pellicola. Oltre a fare ritratti, i suoi soggetti sono multisale, cieli, fabbriche, tv, strade e luci.
Tantissima gente e tanti eventi all'interno del teatro, a partire dai concerti. Interessanti le bancarelle con l'oggettistica e i vestiti in vendita, peccato per i prezzi, ma si sa le cose belle costano!!!!!! Cosa non mi è piaciuto? Il fatto di pagare 5 euro per entrare, e poi dover pagare per bere o mangiare.... Bo asssurdo!!!!!
Gran bella festa. Davvero ben organizzata. Drinks e cocktail gratuiti. Tanta musica, tanta gente e cubiste. Con tanto di atmosfera. Unica pecca la temperatura, con gli 82 gradi all'interno.
Da vero uomo ani '50, per me l'attività più bella della domenica rimane la passeggiata pomeridiana, quella calma, tranquilla, fuori dal caos della metropoli; in questo caso, fuori dal caos di via tortona.
E dove passeggiare se non per le vie del quartiere isola? Da buon e-reporter però non mi sono voluto godere solo il bel quartierino, ma anche quello che per il Fuorisalone propone: poco ma buono.
Il punto più importante è sicuramente Designersblock: un collettivo di giovani designer che hanno creato un' isola quasi paradisiaca al di fuori di tutto, un'isola nell'isola.
E non solo l'ambiente, ma anche i progetti sono notevoli e divertenti: vari generi vari ambienti, tutti molto interessanti.
Tra tutti, da studente di moda, preferisco sicuramente il collettivo dei "Not That Young", creatori di t-shirts personalissime e originali, che se avessi avuto qualche euro in più me le sarei anche comprate.
Ve le consiglio veramente, considerando anche poi che sono fatte a mano e che sono uniche...pane per fashion victim!
Purtroppo se le volete vedere o acquistare tramite Fuorisalone vi dovete affrettare, altrimenti vi rimando al sito: www.notthatyoung.com
check it out.
bellissima festa di chiusura al teatro franco parenti, dove e stato inizialmente possibile assistere alle performance sonore stando comodamente seduti in poltrona e successivamente scatenarsi al ritmo di musica dopo aver fatto shopping al mercatino e respirato l atmosfera di sano divertimento....il top!
Afer too many years cocal cola finally started in finding some good application from used bottled.
Worldide architect in the last years started thinking on "plastic recycled island" ....while coca cola this year started reclycled furniiture: coca cola eco-design. what's that? 1 good design seat realized from 66 reclycled coca cola bottles. Better late than never.
Un tocco di etica e di allegria alla Fabbrica del Vapore!! Un sacco di soluzioni pratiche, intelligenti, colorate e soprattutto anti-spreco...Ci piace :) Assolutamente da non perdere lo spazio "Not at home" dove troverete oggetti di uso quotidiano realizzati con materiali e componenti comprati direttamente dal BRICO. Bello!!!!!
non sono un bravo scrittore.
penso che la mostra "effetto castiglioni"
al primo piano di depadova in corso venezia vale la pena vedere.
non è collocato perciò nei Non-eventi come
altre situazioni che ho ripreso. segnalo anche
giovannetti che a brera ha spolverato alcuni
pezzi storici dei anni '60 oltre una selezione
della produzione corrente.
mi sono divertito in via palermo
nel workshop dove vari artisti
si sono impegnati a creare oggetti
ed istallazioni con materiali ed imballi
di consumo riciclati del parrucchiere
jacques che ha sostenuto quest'azione culturale.
forse ho scattato un po troppo
ma racconto meglio con le immagini
dove ho cercato di far vedere e racontare
più i luoghi che dei dettagli.
gianluca
the sun goes down
anche questa volta sta terminando la settimana del design, come da tre anni a questa parte mi piglia bene raccontarla attraverso i miei occhi col flash e le mie didascalie sconclusionate
e riportare su questo sito il buono, il brutto e il cattivo che trovo in giro. La mia visione in 101 scatti and a few words.
bella li, peace
gio
secondo me non va per niente tutto bene, la quantità di bocciate ammiccanti che si vedono in giro sta aumentando: una valanga di pailettes, poltrone luigi 14, finti ecologisti e cucine fucsia mi hanno molestato per una settimana
come dice franco battiato " regaz engagez-vouz che la musica contemporanea mi butta giù" thats not design
ad ogni modo si son viste cose anche molto pregiate e di buon design conferma che true kings never die.
Mi è piaciuta davvero tantissimo l'atmosfera della Statale piena di installazioni! Ho pensato a quando studiavo in università, in Città Studi, e a quanto mi srebbe piaciuto avere per una settimana tutte quelle opere nel cortile, sarebbe stato davvero meraviglioso! La struttura classica del luogo e la sua atmosfera "accademica" scossa da innovative installazioni, in cui entrare, sedersi, con cui giocare!
...public design festival... una passeggiata in mezzo a ritagli di realtà estranee alla vita milanese che la compensa e la arricchisce, spazi per il silenzio, per le urla, per il riposo, per la colloquialità , spazi per il vivere quotidiano in una metropoli che ormai ha dimenticato il bere alle fontane, e che lo riscopre qui...
Protagonista dell'esposizione nella prestigiosa area Face Superstudio Più è ovviamente il mobile contenitore componibile Honey Way, moduli esagonali disposti a nido d'ape per costituire il giallo "favo" centrale appeso al soffitto. A contorno di questa interessante installazione una serie di piccoli universi creativi, dalle sedie con ali angeliche alle poltrone barocche di ispirazione Ghost Chair (P.Stark) colorate e decorate in maniere varie, dal salotto di carta e cartone all'area lounge e narghilè, dal dispenser automatico di oggetti di design al candelabro "infinito" grazie ad un divertente gioco di specchi. Un evento multisfaccettato, in puro stile Superstudio, che può interessare professionisti del campo e curiosi sia per le soluzioni creative proposte sia per gli apprezzabili allestimenti degli espositori.
Officine Meccaniche-Elkann e Meritalia
via Durini 23
Meritalia presenta un designer "particolare"...diciamo pure che designer non è. Ma è Lapo Elkann, uomo del gossip. Il rampollo Fiat disegna una collezione di complementi d'arredo chiamata Officine Meccaniche, dichiaratamente di ispirazione personale considerata la storia della famiglia Elkann-Agnelli. Tavoli, lampade e sgabelli trasferiscono il dna delle automobili e delle componenti meccaniche ad oggetti che mescolano piani in vetro e montanti in plastica, che ricordano una pila di copertoni o una molla. Si potrebbe dire un accostamento azzardato e di gusto discutibile. All'esterno del blindatissimo evento un nugolo di fotografi (e automobili-transatlantico in doppia fila) tutti per Lapo. Quasi nessuno sembra aver notato le tre "poltrone Senzafine", serie sperimentale di Gaetano Pesce sempre per Meritalia. Sebbene anche in questo caso il gusto possa essere discutibile, queste poltrone non avrebbero dovuto passare di certo inosservate, per lo meno per il pessimo odore del materiale plastico da cui sono costituite, ma Pesce per fortuna resta sempre Pesce.
Un'automobile o un divano? Chi sa rispondere a questa domanda?
La Urquiola e Ridolfo stupiscono con questa installazione...foderata. A far da padroni i tessuti Kvadrat, vivaci ma semplici, e una location spettacolare quale è lo showroom Kvadrat in Corso Manforte: il colonnato faceva da cornice all'opera dei due designer e lo studio dell'illuminazione ne esaltava la fisicità e la forma "evidente". Un evento senza macchia, dal catering ricercato al lusso degli abiti...unica pecca sono stati i disagi causati agli ospiti dall'esaurimento imprevisto delle bevande.
1200 persone lì dentro?? Ma stiamo scherzando?!?! Che l'organizzazione abbia lasciato a desiderare è dir poco; comunque per fortuna verso mezzanotte la gente ha iniziato ad andarsene e la festa è continuata fino alle 3, anzi, fino alla fine dell'alcool. Per quanto riguarda l'allestimento del posto nulla da dire, a me è piaciuto moltissimo....e poi quell' apecar con un bel praticello nel cassone coperto da un' infinità di bicchieri era stupendo! Va beh, alla fine non ci si può lamentare troppo quando si beve gratis per almeno tre ore :)
...l'installazione di via Vigevano è sicuramente un bel calderone d'idee interessanti, molto diverse tra loro e proprio per quelle piacevoli da attraversare ma... vedere una classe delle elemetari farlo è veramente una qualcosa che riempie d'allegria...
...c'è chi sorretto dalla prorpia maestra griada "abbasso la scuola", chi cerca (senza riuscirci) di salire sulla amache viola, chi sentedosi un pò criceto di entrare nella ruota a metà della via o salta sulla rete verde cercando di sfiorare le piantine sotto... momenti di leggerezza di risa... momenti che fanno capire quanto queste cose servano a milano...
Lab23 conferma conl'installazione in tortona la capacità di abbinare un design semplice, dalle linee accattivanti ad un'ottima qualità realizzativa.
I nuovi prodotti confermano la volgia di confermarsi come azienda capace di individuare designer validi, l'installazione la freschezza e la passione fondamentale per farlo...
JAPAN STYLE
c/o Arte e Giappone
vicolo Ciovasso 1
Il design giapponese continua a distinguersi per la sua peculiare pulizia e semplicità . I designer giapponesi continuano a distinguersi per la loro peculiare gentilezza e disponibilità .
In questa exhibition gli autori si sono dimostrati particolarmente attivi nell'illustrare i progetti ai visitatori, provando con loro ed interagendo con gli oggetti esposti. A questo proposito, una particolare menzione va ad Hal Sowa ph.D, architetto paesaggista e musicista che mi ha permesso di "suonare" il suo Garden-nano 2.0a, un mixer di suoni dalle linee zen e pulite, dotato di sensori che "componevano" melodie a seconda del movimento nella stanza. Un altro progetto particolarmente interessante è Venus Light, di Keiichi Matsukawa, una lampada dalla forma di donna (riconoscibile dal moderno Kimono indossato) dalla forte carica spirituale ed emotiva: una luce, schermata, è una donna pudica, perchè "wisdom comes from shyness".
Associare Flaminia a Mendini da luogo ad un'associazione che da vita a capacità produttiva ed idee al contempo forti e semplici... semplicemente da attraversare...
Grande prova, si! Superata con il massimo dei voti!
Fabrizio Pollaci, Gaetano Crivello e Paolo Zaami, Mattia Menegatti e Mara Melloncelli (Altrosguardo), Fabiana Grasso, Paolo Costa e Eugenio Altieri ci stupiscono con progetti dal gusto concettuale, come la Bilancia del Tempo che pesa il tuo "good time" e "bad time" di Pollaci o le bacchette da batteria-pennello di Altieri, o ancora la grafica per le t-shirt "Fuga di cervelli" di Zaami, e intanto si muovono verso una contemporanea idea di ready-made dove barattoli di Nutella diventano lampade, le "sedie della nonna" modello Thonet si colorano letteralmente di nuova luce e la convenzionale cravatta diventa parte integrante di un capo di abbigliamento assolutamente non convenzionale.
Nonostante si possa credere che i designer possano essere stati penalizzati da una location per così dire "fuori mano", l'inaugurazione del 14 aprile ha raccolto un gran numero di amici e curiosi all'interno della suggestiva corte interna del Pervinca Open Space: tra le famose case di ringhiera e il ricco giardino arredato con poltrone in cartone ondulato, una cornice da "vecchia Milano" ha valorizzato questi giovani designer e i loro interessanti progetti, un'ottima performance che pone basi solide per il futuro.
Vi aspettiamo alla prossima Design Week ragazzi!
There’s just one question I repeatedly ask myself everytime I walk into the extravagant kitchen and bathroom displays all over the city... “Who is this really for??” Owning a 400 sq mt kitchen in Milan (or even in London and New York for that matter), is as rare as taking a flying trip to the moon, and yet there are these bathing tubs all over that are probably as big as the size of a ‘monolocale’ here in Milan!
Having said that, I must confess that I am as much in awe of the wonderfully sleek, linear and minimal bathroom and kitchen solutions as any of you are. Special mention must be made of the ones at Boffi (classy and functional as aways), Toncelli & De Dietrich (love the combination of leather with metal) and the technological functionality at Binova. But my absolute favourite has to be the kitchen at Valcucine, which clears up into an endless white space with smooth sliding doors covering everything from the storage space upto the wash basin! Jaw-droppingly magnificent!
So I guess till the time we can afford one of these, we can continue to do the next best thing.... look and gasp in awe!
The last time I checked it was still ‘recession’, but this queue last evening outside the Chanel store at Via Saint Andrea and hordes of shopping bag-carrying-tourists in Via Montenapoleone and Via Della Spiga convinced me that I’d probably checked a long time ago! Well, atleast the volcano has done some good to somebody... with most tourists stranded in the city due to flight cancellations, I guess retail therapy was the most distressing option!
Phewwww.... considering the massive expansion of the fuorisalone this year, I think ‘covering it’ is an accomplishment that needs to be listed in one’s Cv! What started with Zona Tortona being the main district years ago, has now spread to other ‘official’ districts such as the Brera design district, Pt. Romana, Ventura Lambrate and of course many unofficial districts like Via Durini, Corso Monforte etc, etc. Add to that the usual ‘must visit’ destinations of Triennale, Spazio Rossana Orlandi and Via Festa De Perdono and other promising displays scattered all over the city, and what you have is a recipe for complete exhaustion and saturation.
Don’t get me wrong, I’m all for talent and new displays, but really, to be able to even make a quick visit to half of the listed places is turning into an impossible task. And this is not just mine, but the general impression that I’ve got talking to people over the past week. Unfortunately, this is resulting in most people choosing to visit only the ‘popular’ areas and skipping the rest, which in turn leads to a number of genuine talented presentations not being viewed. With the prices touching the roof at these ‘popular’ areas, it comes as no surprise that very few of the new names are able to invest in a space in these zones, even if it means that they have to choose the option of staying in a less visited location. There’s got to be a solution to this issue, enabling a harmonious and cohesive organisation of presentations, but the real question to be asked is.... “is anyone listening?”
Evento privato in Via Stampa, zona via Torino, Fuori dal Fuori Salone presenta 6 progetti scelti di vario stile e funzione, mirati all'innovazione tecnica e progettuale. Dal vestiti vintage, a prodotti, a sistemi allestitivi, i progetti presentano lo studio dell'industrial design mirato a dare una nuova interpretazione ai temi scelti.
Spazio misurato, bei progetti, bell'atmosfera...e a breve su you tube le interviste dei designer under 35 presenti.
www.symposium.it
Symposium Design
concorso-mostra a cura di Danilo della Mura
In via Botta 8, non lontano dal Franco Parenti, quartiere generale di Elita, c'è un cortile molto interessante: Venerdi c'è stata una bella festa perchè venisse notato, data la posizione un po' defilata. 3 grandi sale, la prima con mobili e ceramiche decorati con stampe e fotografie di tubi metallici (trovata originale), la seconda con sedie e comodini di carta, con dj set e gelati buonissimi e la terza, la migliore con sedie da cinema e mega schermo. Appena ci sediamo ci avvicina il responsabile dello show room che ci spiega chi produce le poltrone e le casse del megaschermo, poi ci chiede cosa vogliamo vedere e noi scegliamo un live di Bob Marley. Parte Could You Be Loved e ci chiede se vogliamo una birra e dei popcorn. Poltrona da cinema + popcorn + Bob + birra + stanchezza del giorno passato in giro hanno fatto in modo che non mi muovessi da là per un bel pezzo.
Si va in Triennale per il consueto aperitivo Campari e con poca sorpresa notiamo l'assedio. Centinaia di persona in coda per entrare in cortile. Ci mettiamo pazientemente in coda.Dopo aver notato che era una coda alla fine della quale cominciava la coda per un bicchiere di Campari, pensando che forse non valeva la pena sgomitare per un sorso gratuito, ce ne siamo andati dalla porta di servizio a gambe levate. Le installazioni all'interno del giardino non sono male, ma non valgono un'ora di coda!
Spalancano le porte dello spettacolare Hangar Bicocca per un'enorme festa di Public Design: spazi enormi, i sette palazzi celesti di kiefer danno i brividi. Tantissima gente, proiezioni, installazioni ma soprattutto musica bella, tre dj in tre saloni uno più immenso dell'altro. Sembrava di stare a Berlino nella gigantesca area industriale dismessa. Nonostante l'invito a non prendere la macchina c'è stato un assedio: la municipale ci ha graziato, se no sarebbero diventati milionari...
Ma siete passati in via Stampa 8 in questi giorni? Ci sono entrata un pò titubante: non segnalato dalla guida, segnaletica "fai da te", in una traversa di via Torino ma un pò imboscato...e invece si è rivelata una piacevole deviazione. Lo spazio si chiama Symposium, e fa parte del circuito FUORI FUORISALONE. Ad attrarmi è stata la musica e l'atmosfera gioviale, ma all'interno ho trovato qualcosa di più: un esposizione di 6 giovani designer italiani e giapponesi, che danno origine a progetti originali e non scontati come spesso capita in questi ultimi tempi. Un consiglio? Fateci un salto!!!!!
Lo stand Sony per il Fuorisalone è molto scarno ma di grande effetto:
non appena si entra nell'immensa sala buia e insonorizzata, si è accolti da un insolito silenzio e da una strana atmosfera di quiete.
I pannelli monolitici a cubo e prisma sono pareti, soffitto e, a tratti pavimento, come un audace rampicante.
La tecnologia di Sony è concentrata tutta nel suono che ricrea, in aree selezionate, gocce d'acqua in grado di cadere da rubinetti asciutti.
Uno stand da visitare sicuramente per riposare la mente e, soprattutto, le orecchie.
Quest'anno il premio "le più belle istallazioni" indetto dalla sottoscritta va all'Università Statale!!! Divani comodi, percorsi divertenti e soprattutto TUTTI ALLA SCOPERTA DEL PARTICOLARE :) Il mio preferito? Il the delle 5!!!!!
Luogo di partenza, Bovisa luogo di arrivo dopo tante fatiche spazi Ventura Lambrate, mezzo di trasporto:bicicletta, condimento pioggia torrenziale. Vediamo se anche quest'anno prenderemo la febbre!
Finalmente qualcuno che pensa ai giovani designer! Andate in questo spazio ragazzi, troverete diversi oggetti molto carini e utili a prezzi popolari presentati cordialmente da due disponibilissime signorine! Ci piace essere pigr!
Non so come recupero un invito per la festa di Bianca Balti, modella di Intimissimi, alla Torre Branca. Intimorito dall'ambiente un po' pesante mi reco all'ingresso: ovviamente non ci vogliono fare entrare nonostante abbiamo un regolare invito. Lite tra due agenzie che hanno spedito inviti a diversi network: "Io non faccio entrare gente come questa!" "Sono del nostro network!" ecc ecc... Alla fine ci intrufoliamo comunque e il Just Cavalli cafè ci regala lo spettacolo di un mucchio di elegantissimi e impostati signori che consumano il proprio champagne e ti vedono come una caccola. Nonostante l'ambiente pesante beviamo e mangiamo (l'orribile "Finger Food"). All'arrivo della bellssima Bianca Balti, ovviamente dopo un'ora, ci sorbiamo un suo corto di dubbio gusto nel quale viene paragonata nientemeno che ad Anna Magnani (!!!). dopo lo spettacolo dei fotografi in delirio per la modella ci defiliamo un po' disgustati.
La prima sera del Fuori Salone tutti in Porta Genova per la prima festa di Public Design. Si inizia in sordina, con poca gente, poi dopo una cena veloce (i ravioli di public design che ho trovato moooolto buoni) si vanno a prendere le cuffie della Silent Disco: il dj manda musica in wireless che si può ascoltare solo in cuffia, con risultati esilaranti. Chi aveva la cuffia si godeva la playlist varia e originale, che non faceva mancare nessun genere musicale, e attorno ai coraggiosi cuffiati si è creato un cerchio di sbalorditi o nauseati passanti che osservavano il curioso spettacolo di una folla che si muove senza musica. Molti i criticoni, alcuni di questi sono stati forzatamente cuffiati e quindi "costretti" a stare al gioco. Come prima sera niente male, ci ha stordito però per i restanti 3...
In una location un po' nascosta, un cortile in via Col di Lana 8, ho trovato l'allestimento di Ernesto Meda e Absolut. Geniale l'idea di fornire la "Kitchen Experience": l'ambiente è un grande capannone dove sono state allestite diverse cucine, sulle quali si può mangiare e bere per godersi la vivibilità dello spazio come se fosse casa tua. Oltre alla qualità degli arredamenti e del cibo è eccellente il lancio delle nuove vodka della Absolut: claim e atmosfera anni '70 e drink molto buoni preparati da un barman che spiega i trucchi del mestiere e serviti da splendide ragazze. Non è molto lontano da Zona Tortona, vi consiglio di passarci all'ora dell'aperitivo per godervelo per bene.
camminare in quella stanza è stato incredibilmente bello: potendo tornare bambino non insisterei per avere il big jim ma di sicuro quel pavimento gommato. Lago- ottime scelte comunicative e sempre prodotti buoni. qualcun'altro dovrebbe prenderla da esempio..
imponente ed inaspettato, lo stand canon regala le stesse sensaioni provate sempre in quel della triennale l'anno precedente... ma solo i giapponesi mi regalano certe emozioni? un gesto che comanda un esplosione di colori. stupendo
nota: "please touch softly" e giustamente non mancavano i burini di turno che colpivano quello "specchio" d'acqua come fosse un pungiball
Succede che durante eventi frequentati da masse oceaniche, come Il salone, la gente si organizzi per trarre benefici di ogni tipo. Alcuni esempi: compra una o più casse di birra da Lidl e poi rivendile in Tortona, prendi 3 o 4 sedie rotte, incollale insieme senza un senso e spacciati per designer innovativo con le tipe, oppure PROMUOVI TE STESSO. Per le strade del salone del mobile se ne sono visti tanti di piccoli artisti, giovani writers, grafici stagisti che promuovevano le loro opere e così come si fa al mercato lo urlavano ai quattro venti cercando acquirenti/sostenitori. I più ganzi che ho incontrato sono un piccolo collettivo Play to win School, un trittico campano/emiliano che circondati da supporter amici vendevano le loro grafiche stampate su t-shirt e offrivano birra. Se poi non hai un cazzo da vendere o non hai nessuna capacità artisticha, c'è chi come il nostro amico Chris punta tutto sull'amore.
Uno spazio piccolo,quasi nascosto alla vista, ma la partecipazione all'evento è stata notevole. Esposizone di design all'insegna dell'uso del legno, della luce e del colore il tutto accompagnato da un "sound from upstairs!". Vi capiterà di incontrare l'evento girovagando per il quartiere di Brera. Enjoy it!
L'atmosfera del Fuorisalone piace a tutti, Milano diventa una città in festa, tutti sono contenti eccetera eccetera eccetera.
L'unico festival del design però, diciamocelo, ha una pecca: gli stand sono tutti molto simili.
Adesso non son qui a fare il solito criticone di turno, perchè io sono uno di quelli che aspetta questa settimana tutto l'anno, e pure se gli propongono una marea di minchiate è contento lo stesso.
Allora voi vi chiederete del perchè di questa critica buttata in aria, e avete ragione.
Ieri sono andato all'Appartamento Lago in Brera, e anche se la mia era una visione piuttosto faziosa perchè sono un grandissimo fan di Lago, và detto che quest'anno loro hanno fatto la differenza.
Aldilà dei prodotti, che possiamo tutti immaginare quanto siano belli, per chi più per chi meno poi, l'idea di come mettersi in mostra è stata piuttosto divertente e innovativa, probabilmente la cosa più innovativa del Fuorisalone.
Quindi per soddisfare la vostra curiosità passerò alla cronaca nuda e cruda: Un appartamento grandissimo e bellissimo abitato VERAMENTE (adesso non ho ben capito da chi e per quanto tempo) arredato Lago, che con questa formula crea un ambiente vero e non super utopico ma un po' sterile dai vari stands che troviamo a spasso per Milano di questi tempi. Come tutti voi mi sono chiesto: "ma sarà una messa in scena ben fatta o ci abitano veramente veramente?", nessuno mi ha dato una risposta, ma dopo essere entrato in una stanza da letto dove una dolcissima coppia riposava la risposta me la sono data da solo.
Si, succede spesso così, come quando perdi la testa per una donna. Magari è bella, ha un bel cervello e con lei il sesso è fantastico e allora ti innamori. Poi all'improvviso i giorni del Design week finiscono e ti accorgi che questa relazione che avevi instaurato non durerà per sempre. Quei bei momenti di vitalità, di chiasso costruttivo, di famose un panino e na bira e nnamo a vedè i Portoghesi che spaccano, tutto questo ed altro finisce. E tu rimani con l'amaro in bocca e butti via tutto quello che ti possa ricordare questa relazione lampo tra te e la tua città: flyer, gadgets, foto, pure il contatto di quella danese che forse per la vodka o per la stanchezza ti aveva detto: "you're eyes are the most beautiful piece of art i've seen in these days". Sarebbe bello svegliarsi tutte le mattine ed avere lo stesso aiuto ad alzarsi che questa città ci sta dando in questi giorni. Così come quando accendi il cellulare la mattina, nel messaggio che arriva c'è scritto: "Buongiorno, ti amo".
sarà il caso o la fortuna, ma il terzo giorno del mio fuorisalone è stato segnato da 2 episodi rigurdanti il velocipede a 2 ruote. Il primo incontro è avvenuto in c.so Garibaldi dove, nel cortile di un palazzo erano esposti pezzi antichissimi di biciclette, o per lo meno per me remoti, esemplari di mezzi di lavoro veri e propri per lattai e arrotini, molto affascinante! Il secondo episodio sicuramente più d'impatto è stato in zona Isola, nel quale è intervenuta una carichissima critical mass, "ivi" ( scusatemi ma questa parola mi piace di brutto ) invece si esponevano pezzi un po' più all'avanguardia, nonchè, tra le fixed, un ultimissimo modello di bici fluorescente. sostieniamo l'impatto zero!
Come onde in un mare, mille palloncini verdi in Tortona 35 all'hotel Nhow creano un'atmosfera unica di relax e quiete..
Sebbene sembri tutto composto e rigido, non mancano gruppetti di persone che saltuariamente si siedono ai piedi dei palloncini-alberi in una sorta di picnic al chiuso..
L'hotel Nhow si conferma per l'ennesima volta la giusta pausa nel caos tortoniano..
In giro per Brera... Qui la situazione è mooooolto diversa rispetto alla zona Tortona, diciamo che è tutto più "composto", meno caos più ordine.. direi una clima più chic!! Ho trovato molto divertente l'sposizione di You Now, situazione rilassata con gente in relaz sulle loro divertenti poltrone a forma di omini e sul comodo divano composto di palle.... Originali e funzionali: si stava davvero comodi!
Ho scoperto l'esistenza della grappa grazie a due amici, uno di Bassano del Grappa che ancora prima di conoscerci quasi mi parlava della famosissima "Tagliatella", da me sconosciuta finchè non l'ho assaggiata ad una cena. Davvero slurp!
Ottima la scelta da parte dell'azienda, di esporre al Salone del Mobile di quest'anno: nuova immagine, nuovo sito, nuovo tutto, tranne il contenuto delle bottiglie, quello uguale ormai da secoli.
Lo spazio è in via Vigevano, ottima posizione, niente a che vedere però con quella della grapperia originale a Bassano del Grappa, dove si può bere sul suggestivo ponte.
Assolutamente da non perdere, oltre ai distillati, anche l'"aperitivo" e il "mezzo".
Per i veri appassionati e fan della Nardini, è disponibile la t-shirt, creata con la collaborazione del giovane grafico Andrea Crestani. www.koes.it
E da domani tutti con maglietta Nardini, bicchierino in mano e guance rosse!
Imparagonabile bellezza e calore che ti avvolgono dentro a questo luogo...è come entrare nel mio più accogliente dei propri sogni e desideri..
tutto curato nei minimi dettagli...è bellezza e piacere allo stato puro...dall'arredo, alle luci, ai colori e alla musica!!
Di ogni cosa si dovrebbero spendere elogi sulla grazia e il piacere che danno...e quando pensi di aver visto e assaporato tutta la sua essenza..appare quell'illuminato giaciglio di ineguali perfezione
..fantastico..
è la parola che meglio riassume il tutto
Durante il mare in tempesta di questa settimana, Milano (ancor più del solito) è in mano a chi viene da fuori. se volete trovarvi al "posto giusto" con la "gente giusta" state il più lontano possibile dai Milanesi e seguite gli stranieri! loro sono i veri locals che vi porteranno a riscoprire i posti che rappresentano il vero cuore di questa città. E probabilmente la serata la finirete qui: al Bar Basso, dove i miei genitori si trovavano con i loro amici una quarantina di anni fa e dove ogni sera chi è venuto a milano per lavorare durante questa settimana trova il giusto momento di relax a fine giornata.
Evento molto interessante, piccolo nello spazio, ma ben articolato e ricco di innovazione. L'atmosfera era molto rilassata, saranno state d'aiuto la musica reggae e la birra in circolazione, ma qui ci si è divertiti e goduti un'immersione nell'innovazione del design europeo!
Headquarter da urlo. Il Teatro Franco Parenti merita un salto solo per servirsi una birretta dal frigo del primo piano e farsi un giro colorato di luci, musica e chiacchere.
Non aspettatevi la ressa però. Quest'anno pare caschi male.
One of greatest installatallation @ zona tortona is Lucestè promoted by Toshiba (led lighting).
A white round cornered cube let you lost all the dimension a the roof is a " cloudy colored hole" wich change color (red, green and blue) or turns off simply by clapping your hands, and if you strongly blow you can create amazing cloud movment!
I suggest trying to be alone into the istallation (more emotioning)
Anche quest'anno lo studio Lombardiniventidue apre le sue porte in occasione del fuori salone. L'ospite di questa occasione è Roberto Cambi in compagnia di 150 fantasmi con i quali da vita ad un'istallazione originale e di forte effetto...
Fuori dalla cartina della guida di interni, verso nord, ai confini della città e della realtà fuorisaloniana, c'è Ventura Lambrate. Devo ringraziare il mio amico Tommy, lui sì designer attento e non 'chiaccheratore di professione' come me, che sabato scorso davanti a uno Sbagliato profetizzò "quest'anno il meglio lo troverai a Lambrate!". E così è stato sin'ora. Mi mancano ancora il distretto Brera e la Statale, vedremo. Sia in via ventura, ma ancor di più in via arrighi avrete la possibilità di respirare quell'aria che si respirava agli albori del fuorisalone, quell'odore di ferro arrugginito, di olio per macchinari impastato con la polvere, di ... burro olandese. Sì perchè da queste parti la lingua madre è proprio l'olandese. Ieri penso di essere stato l'unico italiano che si aggirasse nell'incantevole fabbrica ex-minerva, me ne sono accorto perchè urtando un ragazzo che stava anch'egli fotografando mi sono sentito uscire un inaspettato .."sorry". Non si tratta di esterofilia, anzi, in questa zona infatti hanno preso residenza sia la rivista Abitare che la SPD, Scuola Politecnica di Design. Non per altro si tratta anche della zona con la più fervente attività immobiliare di Milano. Insomma avere un loft qui, già ora, fa molto molto figo. Ho trovato molto interessanti le opere dei ragazzi dell'Hotel RCA , un college, ops...Royal College, inglese (che ovviamente voi designers conoscerete benissimo) che ci propone gioielli fatti di capelli, un fantastico robot che disegna il tuo ritratto col plotter partendo da una tua fotografia, dei magnifici altoparlanti king-size e tanti altri progetti meraviglisamente concettuali.
Ah se vi capita di aver fame, in via ventura ci sono due olandesine che vi preparano una fantastica 'public pie' di mele al curry. Dove di preciso? Mmm...non serve la destinazione precisa, appena arriverete in via ventura seguirete istintivamente il profumo.
Consiglio vivamente a chi non fosse già passato di lì di andare alle Fonderie Napoleoniche in Isola. Una corte in mattoncino rustico, riporta alla memoria vecchi casolari toscani dove si beve buon vino e la natura scandisce indisturbata il ritmo della vita. Un'esperienza da provare giusto per far finta di non essere per un attimo, immersi nel caos e nello smog assassino di questa grigia città.
Il Fuorisalone non inizia il 13 aprile. Il Fuorisalone inizia perlomeno nei due giorni precedenti, mentre con gli amici giri qualsiasi sito web alla ricerca di informazioni su eventi, espositori, zone da esplorare...e si delira per scegliere dove andare, cosa fare, dove come quando incontrarsi...mi sembra quasi di essere in in flipper grande quanto Milano, sballottolata dalla voglia di fare qualsiasi cosa in ogni angolo della città! ed è MERAVIGLIOSO! :D Non ci si stanca mai di quest'atmosfera. Oddio, stancarsi ci si stanca, ma fisicamente, perché lo spirito è vivo e scalpitante, oh sì se scalpita! Anche se a volte i bagni di folla eccessivi mi mandano in tilt (basta guardarmi alla Triennale mentre, in preda a una crisi isterica cercavo il modo per raggiungere il giardino...in mezzo a una fiumana impossibile di gente! agorafobia portami via!)
Dopo un primo giro in Brera (non malaccio come primo anno, questa zona ha molto da dare e da mostrare) e alla Statale (devo tornarci se trovo il tempo, vorrei guadare meglio tutto...momento topico della serata: dei ragazzi che scambiano alberi d'alloro per alberi di salvia...i famosissimi ALBERI DI SALVIA...la gente non cucina neanche più! ahah), un salto al SaloneSatellite, oggi tocca alla regina del Fuorisalone, Zona Tortona. Fremente vado a prepararmi e a lanciarmi nell'esplorazione!
Un omaggio ad un Achille Castiglioni inedito. Effetto Castiglioni espone per la prima volta al pubblico le maquette dei progetti di allestimento e di architettura. Dal Gruppo Rionale Fascista, ironicamente realizzato utilizzando fette di formaggio, agli allestimenti itineranti per la Rai, dal Palazzo della Permanente a Milano, all’allestimento per la mostra di Fernand Léger, fino alla valigetta da rappresentante con i modellini in legno di quattro chiese parrocchiali, le maquette raccontano un cammino che rivela come il padre Giannino Castiglioni, pittore e scultore realista, abbia trasmesso ai figli l’amore per la materia, per il gesto manuale. La mostra accoglierà il visitatore all’ingresso dello showroom De Padova e lo condurrà al primo piano. Qui, seguendo la lezione di Achille Castiglioni, gli oltre 400 mq faranno da scenografia multimediale alle maquette, tra proiezioni su supporti impalpabili, ritratti e interviste.
questa città mi risulta tanto egoista quanto ambigua, all'interno dei molti cancelli con punte più o meno taglienti e allarmi più o meno togliosonno nasconde ai passanti e ai forestieri angoli e giardini bellissimi,
non capisco perchè tanti luoghi splendidi siano chiusi dentro i condomini e palizzate, apriteli boia e non solo per il salone. I passanti vedono e tossiscono la circonvallazione mentre alcuni privati cittadini stendono i vestiti tra le bouganville.
contraddizioni pese se ci pensate bene, c'è chi ha una finestra che da sul grigio e sui clacson e un altra su gazebi all'edera e vestiti al sole, bah.
prima giorna in zona Tortona... dopo 2 giorni passati fra Brera e Venezia-Senato, eccomi nel cuore "pulsante" della settimana del design. Scrivo pulsante perché l'impressione che ho avuto è di una quantià di eventi e una quantità di gente in fermento impressionante!! Tanta gente, tante esposizione, tanto "verde" e tanto alcool ;P!!
Camminare in questi spazi diventa a volte emozionante proprio per la varietà di eventi, colori, persone e oggetti esposti.
Distretto Ventura - lambrate. Nuovo distretto del fuorisalone. Ben riuscito. Ben organizzato. E soprattutto ber segnalato. Ben riuscito il mix tra cemento esistente, contemporaneo ed ecosostenibilità. Originalità e creatività le parole chiavi.
E anche il secondo giorno intenso di Fuorisalone si conclude...dopo una giornata a zonzo per Zona Tortona.
avanti e indietro per le 2 vie intesissime di porta genova.
luci, materiali, tanta gente che chissà come mai è sempre così felice di trovare un bel salotto urbano dove buttarsi sotto il 'poco pallido' sole meneghino.
e ti senti tra amici: come ci si gira macchine che scattano, occhi curiosi scrutano tra la calca...
e all'attivo XXX foto e una piantina del Samsung Awards, l'ultima con dei fiori almeno non rinsecchiti che era rimasta su "la lapa", per dirla alla siciliana.
see you tomorrow morning dear FuoriSalone!
Mentre i recidivi del Jamaica sorseggiano il solito drink con le solite chiacchere, il seguace della design week sa che deve andare a bussare giusto alla porta accanto.
Il civico trenta di via Brera potrebbe passare inosservato, ma se si ha la giusta curiosità o la fortuna di sapere, si salgono i due piani di scale per essere catapultati in unâaltra dimensione.
Una casa vera e abitata, bellissima e aperta a tutti! E con aperta si intende proprio da vivere: ci si sdraia sul letto, si beve qualcosa sul divano, si scambiano chiacchere mentre qualcun altro cucina. Meraviglioso. Una dimensione parallela appunto. Non Milano, non Italia. Mondo.
Garantisco che se non avessi avuto una caterva di altri eventi da raggiungere mi ci sarei fermata fino a fine settimana! E poi, se fate una domanda alla persona giusta, vi racconterà tutta la storia, rendendo lâAppartamento ancora più affascinante.
All'interno dell'evento Home and Spa design, ho incontrato Marco Vismara che fa parte con Andrea Viganò dello studio D73 di Brescia. L'estrema vivacità di Marco mi ha incuriosito tanto quanto l'installazione denominata "AMA.MI", una sorta di acronimo-incitazione a rendere l'individuo protagonista degli spazi e dell'ambiente inteso come contenitore sociale. Dunque: Ama il design che ti circonda;Ama gli spazi in cui vivi; Ama Te stesso totalmente; Amaci per tutto ciò che ti facciamo sentire!
Wow.
Che posto! E che selezione di prodotti!
Mentre mi perdevo a scoprire il magico mondo di Jannelli&Volpi, al cocktail di sopra servivano delle deliziose ceste (realizzate in collaborazione con Essent'ial) contenenti un raffinato spuntino.
Eccellente scoperta da tener dâocchio tutto lâanno.
Ps. Se passate di qui perdetevi nella carta da parati di Carnovsky!
Dopo un intero giorno speso tra Via Tortona/Savona e la Statale, le cosa che mi è balzata subito all'occhio è stata quella di averci passato un giorno intero. Eh già! Me ne sono stato in giro dalla mattina alla sera: contento, affascinato, ad un certo punto stanco, poi ubriaco, fino ad arrivare ad essere scoglionato. Ma cmq il fatto notevole è averci passato una giornata intera. Mi chiedo: e fossi fossi dovuto andare a lavorare? e se fossi dovuto andare a lezione? Ergo, per gustarsi a pieno il salone, senza bestemmiare quelle tre ore (dalle 19.00 alle 23.00) dove TUTTI si riversano nelle strade, ci vuole TEMPO. Ma siccome per vivere bisogna lavorare, anzi bisogna lavorare e poi vivere, io in questo post lancio ufficialmente una richiesta: istituiamo una settimana di festa a MIlano per il Salone del Mobile. Signora Moratti chiuda scuole, uffici, università e lasci che tutti abbiano la possibilità di godersi quest'evento, apprezzabile solo se dotati di tempo e calma. Grazie.
il prato della triennale invaso da una folla eterogenea e festante, a ristabilire il contatto con la terra e la convivialità da ritrovare, "(ma ce n' è veramente bisogno?)"
All'università degli studi di Milano (via Festa del Perdono MM1 fermata Duomo), non potete perdervi le installazioni di Isterni! L'iniziativa, denominata Think Tank, comprende allestimenti suggestivi nei chiostri e all'interno dell'università. Il tema di fondo è l'ecologia, ovviamente rivisitata in chiave design con nomi del calibro di Philippe Starck e molti altri. La bellezza delle opere esposte è in gran parte dovuta alla loro interattività. Non perdetevi lo stand della mini, un tunnel in lamiera mobile, con giochi di luci abbinati ai suoi prodotti dai vostri passi (o salti) sulle lamiere interne! Godetevi il sole e l'aria aperta in una poltrona sotto ombrelloni di piatti e tazzine oppure sorseggiate un caffè al primo piano osservando le installazioni dall'alto.
Ingresso libero. Tantissima gente. Concerto nela cortile principale, tra gli eventi vari. Tempo bello. Tanti eventi e installazioni da vedere all'interno. Bere gratuito, all'esterno! Che volere di più dalla vita?!
Fuorisalone 2010. Zona Tortona. Sempre ricca di eventi. Sempre vari. Sempre molteplici e diversi tra loro. Sempre una scoperta nuova. Sempre approfondimenti di ogni genere. Sempre ben organizzata. Bravi!
Secondo giorno... la folla è aumentata a dismisura!!!! eheheheh!! Anche ieri ho visto davvero delle cose interessanti, sicuramente da ricordare sono lo Swarovsky cristal palace... gente incantata a guardare, ma soprattutto fotografare, le istallazioni di diamantini luminosi... un altro posto davvero carino al Superstudio più il picnic 2.0, una terrazza-luogo pic nic con pratino vero, pannelli solari ed insalatina da gustare, gentilmente offerta! Spazio all'energia naturale, grazie alla quale si può anche ricaricare il cellularee e veder preparare interessanti piatti da chef che cucinano su "fornelli" ad energia solare!
"il bello della vita è saper ascoltare i consigli degli altri per fare quello che dice il cuore"
"io posso cercare coraggiosamente delle soluzioni alle incertezze"
"quando ti guardi dietro e dietro una foschia di sembra di scorgerti diviso in pezzi, è lì che prendi coscienza con una lucidità mai avuta prima, del modo migliore per rimontarti"
una piccola passeggiata tra pensieri ed emozioni
E con la grande festa all'Università degli studi si conclude la prima giornata full immersion nella Milan Design Week.
Dopo una giornata di scatti, camminate, gente simpatica incrociata per Milano la gente, non contenta,
e con loro noi poveri pazzi,
ci fiondiamo a concludere la serata nelle corti "statali" tra la calca, la birra e tante emozioni luminose.
è straordinario rendersi conto di come tanto design sarebbe nulla senza masse di persone che lo rendono realmente vivo...
dal primo giorno di ricognizione in cui tutto era vuoto, gli spazi pieni fino all'inverosimile creano il vero oggetto di design.
gli allestimenti raccolgono quel senso che altrimenti non riuscirebbero a conquistare.
i muri della statale diventano vivi con le proiezioni mastodontiche, ma sarebbero lo stesso se nessuno fosse lì per leggerle?
Probabilmente non si è riuscito a vedere molto, però che spettacolo!
"e allora capisco...non avrei potuto pensare di dedicare la mia vita ad altro...tutto per un unico momento in cui altri vivono e convivono in una mia idea e la rendono viva...come io mai potrei fare"
Hi all...this is my first design week here in milan, and i have to say that is a great experience. The rumors where true: Zona Tortona is indeed one of the most important design areas of milano.
I want to talk about ALCANTARA, because is one of the few expositions which features a material rather than an object, and it`s applications in all kinds of products. From fashion to furniture, from extreme sport race cars to even decorative arts this material worth a close look. Nice location, great instalation. Check it out!
primo giorno di fuorisalone.... e mi aspettavo di più da Brera Design District...un po' sottotono...quasi mimetizzata in mezzo ai mille negozietti del quartiere... una presenza un pochino sporadica...forse è soltanto perchè sono abituata al clamore, alla vita, al chiasso, al sovraccarico di Zona Tortona.... l'atmosfera a Brera è decisamente più soft...ma qualche perla si trova........basta cercare!
Proprio così sento schiamazzare da uno scooter di passaggio poco prima di ri-approdare in zona tortona. Trattengo a stento una colossale risata che "decido" di godermi internamente e in dubbio se classificare una scena tale tra le peggiori vanzinate di questo paese o assurgerla al rango di una monicellata possibile. Ritorno qui perchè ieri era ancora tutto in allestimento e anche per assecondare la mia sociofobia latente che mi consiglia di levarci il "dente"-superstudio più prima possibile, prima cioè, che diventi insostenibilmente saturo di visitatori. Lascio dunque i distretti che mi ispirano di più, lambrate su tutti, festadelperdono e brera poi, ai prossimi giorni.
Non sono un designer, osservo il fuorisalone come un profano. Sono però un visitatore della prima ora, ricordo ancora i primi fuorisaloni vissuti come un'apparizione mariana. I cortili milanesi aperti, le zone exindustriali rianimate per una settimana, i primi stranieri a Milano non interessati solo ai negozi del quadrilatero, e tanta tanta innovazione. Quest'ultima è la cosa che da sempre mi ha stimolato a tornare. Come tutti i veterani, ero pronto a scrivere qualche riga piuttosto snobistica, e ce le avevo anche pronte le frasi. Tipo: "Tra gli espositori del Fuorisalone di quest'anno c'è pure la grappa Nardini, a quando un gemellaggio col Vinitaly?". Oppure ancora più cattiva, "le code per strada, i venditori di zucchero filato, odore di salamelle ovunque, lo sporco per terra, la lista degli espositori sempre più deprimente ed eterogenea, il Fuorisalone sono gli "Obei Obei dei fighetti". Le avevo pronte ma poi...ma poi ti ritrovi sdraiato sopra un favoloso temporary-giardino all'ultimo piano dello studiopiù ad ingollare Bellini e mangiare insalata zeppa di omega3 baciato da un sole meraviglioso e attorno a te, bizzarri tavolini costruiti utilizzando pannelli solari, tavolini sopra i quali tre ragazze spagnole stanno litigando per decidere a quale aperitivo andare alle orediciotto. Tutto questo è puro-fuorisalone. Ti affacci sotto e vedi dei ragazzi olandesi che mixano ottima musica elettro per un pubblico di giovani svaccati sopra immensi cuscinoni a loro volta installati sopra una lentissima giostra sopra la quale campeggia la meravigliosa scritta: "SO MUCH NOTHING TO DO"...a Milano! Puro dadaismo.
No niente, non ce la faccio, non capirò mai cosa ci azzeccano la Samsung con la grappa Nardini, la Eastpak col Veuve Clicquot, ma da milanese io questa manifestazione me la tengo stretta. Ricchioni compresi, con ironia parlando.dS
Scelgo di cominciare il mio tour settimanale da Via Tortona e dintorni a causa di un'amica che inaugura una mostra da queste parti. Il tram mi lascia all'imbocco di Via Vigevano e così per forza di cose mi faccio la passerella dei parcheggi alternativi di Esterni fino a Porta Genova, ormai casa eterna dei loro eventi. Sono stata amante e sostenitrice sfegatata di Esterni per anni ma credo che ultimamente ci ripropongano sempre la stessa sgangherata cosa. Voglio tornare a stupirmi! Mi viene in mente quando nel parcheggio di Pagano si mandavano sms che comparivano in tempo reale dentro una vignetta video proiettata. Oppure quando ci siamo ritrovati con tute spaziali (o forse da imbianchini) a ballare dentro il casello dell’Arco della Pace. Lì sì che si restava a bocca aperta! E io tornavo a casa con la gioia euforica dell’unicità della serata. Ma in fin dei conti quello che mi hanno dato i loro eventi è talmente immenso che continuerò a crederci ancora per un po’. e allora sperèm!
Avete presente quell'odore che ti fa di brutto la prima volta che gonfi un materassino nuovo?! Odore plasticoso, niiiiccceeee! Per farla breve prima tappa 13\04\2010 Triennale:"così entro nel giorno della stampa che c'è meno casino" , Esposizione polacca di giovani progettisti, o meglio dei loro lavori, china e assorta nel valutare un piccolo sgabello metallico, vengo rapita da questa folata violenta, al che mi giro e individuo il pezzo, bolle luminose che formano un lungo cilindro. seconda tappa 13\04\2010 Zona Tortona: poco o niente è ancora pronto, alcuni espositori non ci sono nemmeno eh va beh, però in compenso c'è di nuovo questo odore, forse degli imballaggi non so!
Per chi ancora non se ne fosse accorto oggi è il primo giorno del salone del mobile. Quindi fate una buona colazione (sono consigliati muesli di frutta, fette biscottate burro e marmellata e magari della frutta fresca) e preparatevi a scendere in piazza, ma va bene anche una strada, magari in Brera o in Tortona. Correte a respirare design, a mangiare design, a bere design e ad ascoltare design. Non sarete da soli, questo è chiaro, dovrete infatti fare code di design, spingervi tra il design fino ad arrivare a maledire il design. Affidate tutte e due gli occhi a le tante installazioni, mostre e quant'altro, ma puntate il terzo occhio li dove tutti stanno guardando ma dove nessuno riesce a vedere: la via d'uscita. Esatto, tornate un attimo alla vita "normale", perchè per capire quello che vi sta succedendo intorno bisogna anche allontanarsene un attimo. E' previsto un ottimo sole per tutta la giornata, prendetevi una pausa, almeno quella non di design.
Sono qui a sorseggiare il mio "english tea" mattutino, fondamentale per ammorbidire il risveglio e torno con il pensiero ad una semplice riflessione che mi è venuta in mente ieri sera. Sono diversi anni che vivo la settimana del design milanese : vado al salone, agli aperitivi, alle mostre, alle feste.... Ogni anno cerco di carpire e apprendere il più possibile dalle persone e dagli oggetti che incontro in questi sette giorni. Trovo spesso nuovi stimoli e punti di vista differenti, fondamentali per sviluppare un adeguato senso critico verso il Design.
Ma negli anni la Design week, diventa sempre più un momento per ritrovare amici di oggi, di ieri, di sempre; è una giustificazione valida per una settimana grazie alla quale mi sento libero dagli impegni di tutti i giorni, magari anche noiosi; per cui eventi, luoghi e momenti del fuorisalone diventano una scusa per ritrovarsi ed abbracciarsi.
Forse è proprio vero che queste centonovantasei ore di concentrato di Design a Milano fanno del bene, al di là della forma, al di là del contenuto, ma dentro lo spirito e il sentimento.
Here it is.... the much-anticipated morning of the 49th edition of the Salone Del Mobile!
As usual the chaos surrounding the event started days before and it’s been a herculean task to make ones way through the streets of Via Savona or Via Tortona, with thousands of people struggling to wrap up their installations in time for the press previews and openings. On the contrary, the few previews that I visited yesterday gave me the impression that this was going to be a rather subdued edition as compared to the previous ones, as designers and manufacturers seem to have pruned their budgets and thereby present fewer new products in comparison to the ‘more the better’ attitude that usually exists through the week. Well, that’s not necessarily a negative, as long as the few products live up to the expectations that the design stalwarts have created for themselves over the years with their brilliant displays. Interestingly, the number of exhibitors at Rho seem to have fallen too, there being just 2,499, compared with 2,723 last year. But undoubtedly the ‘mood’ of Salone is no different, and that will be testified by anyone who was in Pt. Genova last night – enjoying the street installations, the free aperitivos, tons of happy, excited students or simply taking a walk in the crowd! Oh no, not all is positive.... the transport systems have started acting up ( I waited 40 minutes for the tram last evening!)... and this is only the beginning!!!
Having said that, there’s something about the spirit of the week that doesn’t get you upset over these things! Yes, its super annoying for the locals who have no interest in design – understandably it’s annoying when millions of people descend on your city and disrupt your daily life; the bars that seemed like your personal space now requires reservation, the barman who wouldn’t stop chatting with you now barely salutes you as he has to serve others, the journey to office which took 10 minutes earlier is now more than an hour!! But for me, I love the fact that Milan is a ‘happy’ place for a week, especially after the dull, grey winter months. Every city needs some craziness, and Salone is where Milan gets its.
As far as the products are concerned, the one that I’m looking forward to seeing most is the Memory Chair for Moroso by Tokujin Yoshioka, a Japanese designer, which is developed with a new fabric from recycled aluminum that changes shape whenever anyone sits on or touches it. It’s a new take on emotional connect and challenge, which I’m sure we’re going to see plenty of in the coming week. Also looking to make a big influence are the abstract issues such as social, environmental or humanitarian problems (and hopefully they won’t be banal displays as they sometimes have been in the past); and ofcourse the currently ruling trend of new-age digital technology.
There is indeed a lot to look forward to, and a lot to learn from the abundant activities during the week; well, not for all, as some like Alice Rawsthorn (columnist for design and contemporary culture for the New York Times Magazine) have already dimissed Salone saying that “There won’t be anything special about most of the stuff that’s shown there. (It will be mediocre at best; a pointless waste of resources, at worst). Though there will be a few exceptions, and several hundred thousand people will flock to see them.” Well Alice, maybe there’s a reason why ‘several hundred thousand people’ will visit Salone..... maybe they are normal people who enjoy the simple pleasures of life.... maybe.....!
Tanti stimoli, tante installazioni e tanti design innovativi e bizzarri, persone simpatiche e disponibili a raccontarti tutto sulle loro creazioni! Direi una giornata davvero positiva!!!! Poche parole, vero, ma penso sufficenti per far capire quello che ho vissuto!
Primo giorno al fuorisalone ,molti addetti ai lavori finiscono di montare le ultime installazioni prima della grande inaugurazione di stasera,mi imbatto per caso nella zona Baroviero&Toso dentro Superstudiopiù e devo dire che rimango sbalordito dalla grande atmosfera e dall ambientazione onirico/fantscientifica di questo stand/installazione.Grandi spazi illuminati con luce molto soffusa da lampade che ricordano galassie lontane e pianeti inesplorati portando il visitatore in un viaggio rilassante ma allo stesso tempo inquietante.Per concludere in bellezza una volta uscito dallo stand mi ritrovo un uomo con la testa di cubo che conferma il fatto che non mi trovo più sulla terra.
se 'fuorisalone' fosse una farfalla (una farfalla bulimica a giudicare dai tanti, troppi, eventi, location, cose, scose tra le quali mi perdo e mi rifiuto di trovare un senso una priorità preferendo smarrirmi e perchè no aprofittare della passeggiata per comprare un paio di scarpe da ginnastica) quest'oggi abbiamo visto la sua crisalide.
Trapani ronzanti, assi di legno messe di traverso, manciate di sassi bianchi gettati a seminare un parquet troppo sgombro, ragazze-immagine in fase di addestramento, cavalli di plastica fatti scivolare giu dai camion, e tanti uomini corpulenti beatamente non-alla-moda che si danno da fare per allestire qualcosa che forse da domani si potrà dire ultimata.
Qualcosa comunque la si intuisce già a motori spenti, il fuorisalone di quest'anno vive l' "ossessione" verde. Dovunque le fil rouge c'est le fil vert. dS
...WORK IN PROGRESS... the day before ...
il design in divenire è sempre affascinante, intrufolarsi tra chi lavora e le press preview ancora meglio...
piccole pillole di quel che sarà ...
la calma apparente del giorno prima... waiting for...DESIGN
Un cocktail raffinato apre la mia settimana di eventi.
Il delizioso spazio che costituisce la galleria G.A.R.B.O. ha ospitato la presentazione delle nuove guide Milano Straordinaria e ci ha accolti con un eccellente banchetto di prodotti artigianali italiani: tutti contrassegnati "produttoristraordinari" (birra ottima inclusa) nonchè presenti nella guida di cui il nome.
Bello.Bravi.Bis.
La versione 2010 è online! Insieme a tutti i servizi che hanno reso fuorisalone.it il punto di riferimento online per la settimana del design di Milano, quest'anno abbiamo nuovi importanti progetti. Innanzitutto nasce BRERA DESIGN DISTRICT: un progetto di marketing territoriale per il famoso distretto di Brera. START! è un evento-collettiva di designer alla sua prima edizione che ha l'obiettivo di rendere accessibile a tutti i creativi l'esposizione durante il fuorisalone. DESIGN FICTION è un esperimento video capitanato dal regista Francesco Fei che si animerà durante i giorni della settimana del design: tenetelo d'occhio sulla pagina dedicata. Infine si concluderà con il consueto CLOSING PARTY di Fuorisalone.it, quest'anno in collaborazione con ELITA e IED al teatro Parenti, domenica 18 aprile. Buona design week.
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