Monday, 18 April 2011 | 11:46
EVENTO: NON-EVENTO
VOTO:
Il primo giorno di settimana del design, è obbligatorio, passarlo al salone di mobile di Rho. La fama conquistata nei suoi 50 anni di vita è indiscussa e l'eco di ciò che passa di qua si fa risentire a livello planetario. Parlo di pianeta terra perché, come ben saprete, la quantità di stranieri è inimmaginabile.
"Il design chiama, il mondo risponde."
Ma alle 18.30 la fiera abbassa la saracinesca e, altrettanto obbligatoria, è una tappa/aperitivo in zona tortona (ah la metro sarà un po' affollata ma quando si parla di location di questo calibro si sa, ne vale la pena).
Le prime differenze che si possono notare sono, demograficamente parlando, la minore presenza di stranieri, e economicamente parlando, la totale assenza di macchinoni granturismo e pseudoescort al fianco di uomini ben vestiti.
Ciò che si respira qui è un design più genuino, quel tipo di design non altezzoso che potresti incontrare per strada ogni giorno.
Ma soprattutto: al fuorisalone sei a Milano, puoi vivere Milano. Al salone potremmo provare a chiudere gli occhi e ad immaginarci a Berlino, a Londra o a Hong Kong e, peraltro aiutati dalle lingue con cui parlano i moltissimi stranieri, riusciremmo perfettamente. Al fuorisalone, contrariamente, sei a Milano, nella Milano delle piccole boutique di artigiani, nella Milano delle strade coi ciottolati, nella Milano delle corti interne, nella Milano che alle 18.30 non abbassa la saracinesca, anzi si appresta a sollevarla per poi riabbassarla verso le tre di notte.
Certo, quella di Rho, è una fiera e in quanto tale presuppone degli standard che costringono Milano all'esterno dei tornelli d'ingresso, ma dovremmo essere molto fieri delle realtà del fuorisalone e promuoverle meglio. E' l'unico modo per poter dire
"il design e Milano chiamano, il mondo intero risponde".
Luca Violato