Friday, 15 April 2011 | 13:54
EVENTO: NON-EVENTO
VOTO:
Incontriamo Emmanuel Gallina che, nonostante stesse andando a un incontro presso lo stand di Rotaliana, si dimostra disponibile e accetta di passare cinque minuti in nostra compagnia e delle nostre domande. Ci accomodiamo sul sistema di divani Aikana da lui disegnato per Fast.
-Buongiorno Emmanuel, cosa presenti questa settimana?
Presento la lampada da muro Hexagon per Omikron Design, il tappeto Density in collaborazione con Clara Giardina per Toulemonde Bochart e il divano su cui siamo seduti. Inoltre ho collaborato con l'appartamento Lago in via Brera.
-Parliamo di trend e di tendenze: hai già avuto modo di girare per il salone e valutare verso dove si sta muovendo il mondo del design?
Purtroppo non ho ancora girato come si deve il salone, tuttavia, non mi piace molto parlare di trend. Se ci si fa condizionare troppo da essi fin dalla fase di concept, il progetto ne risentirà negativamente. Essi circoscrivono il proprio progetto in un arco limitato di tempo, le tendenze variano velocemente. Si sfocia in un semplice esercizio di stilismo. Preferisco concentrarmi sin dall'inizio esclusivamente sul contesto in cui verrà inserito il progetto, sull'utente, sulle tecnologie di produzione proprie dell'azienda. In questo modo riesci a mantenere nel tempo un progetto forte che potrà essere revisionato ogni qualvolta si captino delle nuove tendenze nell'aria.
-Continuiamo a parlare dell'elemento d'arredo su cui ci troviamo seduti. Quanto tempo è trascorso dalla fase di ideazione a quella di produzione effettiva?
Circa 6 mesi per arrivare al concept definitivo, più altri 3 mesi circa di produzione di prototipi e stesura degli esecutivi finali.
-Quali sono state le difficoltà riscontrate nel corso del suo processo di progettazione?
Fast è un'azienda che solo da tre anni a questa parte si è concentrata nel segmento del design contemporaneo, prima possedeva un portfolio di prodotti neoclassici e antichi.
Una difficoltà non da poco quando una azienda è relativamente giovane nel proprio campo; diventa fondamentale curare ogni minimo particolare, compresa la comunicazione.
-Cosa ti ha maggiormente ispirato?
Si può notare una certa ispirazione dalle forme della natura, forme organiche e dinamiche. Ma più che di ispirazione parlerei della ricerca effettuata sui capolavori del design degli anni '50. La storia del design è fondamentale quando si deve progettare qualsiasi cosa. Imparare dai grandi maestri e reinterpretare in chiave contemporanea le loro filosofie progettuali è importantissimo.
-Hai avuto modo di lavorare sia per aziende italiane, ad esempio Fast di Brescia o Poliform della Brianza, sia per aziende estere: quali sono le differenze tra le due filiere?
In linea di massima, le aziende italiane sono disposte a rischiare molto di più se il progetto viene ritenuto meritevole, sia a livello economico, sia a livello di sperimentazioni. Inoltre l'Italia possiede una rete di fornitori molto competenti, per non parlare delle ottime maestranze e artigiani su cui la filiera industriale può fare affidamento.
-Guardando i tuoi progetti si nota di primo acchito l'equilibrio delle geometrie e le ricercate proporzioni (motivo per cui, peraltro, si è aggiudicato il premio Wallpaper). A cosa deve questa sua sensibilità?
Sì, a livello stilistico mi concentro molto sull'essenzialità e l'eleganza delle forme. La sensibilità riguardo alle giuste proporzioni penso sia in parte una dote innata, ma che col tempo possa essere ulteriormente affinata.
(intervista di Luca Violato)