Si è mai vista una E reporter che va al satellite priva degli strumenti di lavoro??? Bene, sì, io, me medesima, eccomi. Arrivo nel padiglione 24, accendo la mia fedele canon e....MEMORY CARD ASSENTE! NOOOOO!!! Tristezza infinita! Ma non posso lasciarmi sopraffare, quindi prendo il mio telefonino (che nonostante sembra sia il telefono giocattolo dei bambini, si difende quasi bene) e mi diletto in qualche scatto.

Satellite carino.
E carino implica che ormai, al 4 salone satellite, avverto un senso di insoddisfazione che boh...mi lascia senza niente in testa. Salvo solo un unico stand, quello della scuola di design di Chicago con OBJECT FOR THE AGE OF OBAMA. Un vero e proprio esercizio di stile. Niente a che fare con intenti politici, solo progetti. Alcuni veramente degni di nota, tipo il decanter con la base conica che si muove come una trottola.

Salone...beh. Salvabile.
Standing ovation per 3 stands in tutto. E non perchè si tratti di brand importanti ma perchè gli allestimenti erano veramente ben fatti, interessanti, coinvolgenti e soprattutto permettavano un buonissimo rapporto di interazione tra utenti e prodotti. In ordine di preferenza Foscarini, Kartell e Flos. Il primo punta maggiormente sulla "didattica" e sulla spiegazione dei signoli progetti, il secondo sull'ironia e il terzo sull'emozione.

Voto complessivo: 6
e senza neanche il debito...voglio proprio esser buona!

Questo spazio ha destato in me il primo "UAU!" di questo fuorisalone 09.
Nessuna particolare genialata, non c'era niente di tecnologicamente avanzato o di fortemente innovativo. E forse ai miei occhi ha vinto per questo, per la semplicità e la chiarezza d'intenti.
Un brand che solo ultimamente ha capito che il design può essere la chiave di (s)volta, sulla scia della ormai rinomatissima Illy.

Uno spazio ampio, dalle luci chiare, allestimento sui toni del bianco e dell'azzurro, altalene con tanto di ali e aureole incorporate (veramente simpatiche!) e comodi pouf per gustare un caffè che veniva preparato al momento dai gentilissimi ragazzi al banco. Si rifugge dal mito della moka che viene sempre associata al momento di convivialità, qui il caffè è in cialde, viene preparato in 20 secondi e viene anche macchiato con una spuma a scelta tra diversi gusti. E mentre si sorseggia quest'ottimo caffè e ci si lecca i baffi macchiati di spuma alla vaniglia, si può attentamente osservare i progetti realizzati da alcuni noti designers in collaborazione con la lavazza.

I progetti sono ampiamente descritti già all'ingresso, sull'intera parete c'è uno spazio apposito dedicato ad una spiegazione maggiormente approfondita. Poi all'interno dell'ambiente degustazione si mostrano in tutta la loro chiarezza.
...perchè il caffè è un piacere, se non è buono (e aggiungerei paradisiaco) che piacere è??? :-)

Il tempo si ferma, le lancette smettono di girare, i suoni diventano in ritmo delle pulsioni del sangue e lo spazio, inspiegabilmente, si dilata.
Una tensostruttura articolata che occupa tutto lo spazio, un rivestimento in semplice fibra sintetica bianca e proiezioni di meduse. tante meduse che si muovono con legiadria nel mare immaginario della triennale di milano.
ottimo esempio di atmosfera immersiva ;-)

Il maltempo come ogni anno cerca di farci desistere.
Ma alla fine anche gli dei han voglia di divertirsi un po'...e ci lasciano godere di una splendida milano che si presenta pulsante.
E se non ci ferma il maltempo, figuriamoci la crisi!
In realtà, lo sappiamo tutti, la crisi si sente, è palese e palpabile. Ma la voglia di progetto, quella non si può fermare. E' un'onda anomala a cui nessuno può sottrarsi.

Il fuorisalone è l'emblema di quest'onda ed è la migliore onda possibile!