Il fuorisalone è stato a lungo alla ricerca di una propria identità. Molti gli showroom che hanno proposto nuove soluzioni ad antichi dilemmi, estremo il rapporto qualità-design. Nonostante le poco felici giornate della milan design week, caratterizzate dalla tipica ed insistente pioggia del nord italia, qualcosa si è mosso, e possiamo dirlo con estrema chuarezza. La patria del design è sempre milano, e questo l'hanno capito soprattutto all'estero.

Dopo la domenica di passione per ildesign internazionale eccoci a riscoprire le chicche della settimana partendo da basi ben solide come quelel del luxury design. Sconvolgente la spettacolarità e l'estremizzazione di un ventaglio di proposte che collaborano e lavorano perfettamente con vecchi e nuovi materiali per il design applicati al settore con il target più alto.

Domenica di primi resoconti dopo un sabato all'insegna della follia. Se nell'ultimo intervento avevo sostenuto la tesi dell'apparente disinteresse del pubblico del design, i numeri non possono che smentire quanto immaginato. Sabato e domenica di grande pubblico, affluenza alle stelle e meeting all'aria aperta nei luoghi nevralgici del design milanese. Il triangolo triennale bovisa, triennale e zona tortona ha funzionato alla grande. Forse con qualche pecca da parte della prima, ma tutto sommato è normale.

Design in movimento. Costante cambiamento delle prospettive di progetto di giovani designer che tendono a farsi notare più per le differenze dal classicismo che per sostanziali novità nel loro campo lavorativo. Milano offre un panorama spettacolare, un ventaglio di nuove proposte capace di entusiasmare chiunque. Eppure sembra che manchi ancora qualcosa, il tassello capace di sbloccare l'arcano meccanismo del made in italy,e non solo. Si aspetta con ansia il week-end di eventi e manifestazioni per capire se tutto ciò è ancora possibile.

Eccosi conclusa la prima serata ufficiale della settimana del design milanese, ed eccoci a tirar le prime somme. Impressione iniziale positiva, come sempre accade del resto. Zona Tortona è un cumulo di novità caratterizzate da quell'aria frizzantina che dona il perfetto tocco di leggerezza e di passione che attrae designers ed interessati al settore. Sull'onda di Peter Greenaway la maggior parte degli allestimenti si caratterizza con il tema della sensorialità, delle sensazioni percettive e non. Quasi si volesse poratre il sogno nella realtà, materializzandolo con i materiali del design. Operazione riuscita.

Giornata di presentazione alla stampa, eppure già data da segnalare. Più che altro per il flusso di interessati e creativi pronti a "mangiarsi" la settimana del salone in un sol boccone, come fosse un lauto pranzo consumato in maniera fugace. Eppure quello di oggi non era altro che antipasto, la presentazione della tavola con tutte le sue pietanze da assaggiare nei prossimi giorni. Oppure da divorare.