PERCORSO BOILER PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Da Via Palmieri a Lambrate ovvero come saltare di palo in frasca e sbatterci, allegramente.

Il percorso di Boiler a Milano non può che essere personale e inaspettatamente solidale. Si parte ovviamente dal nostro studio editoriale in Via Palmieri 34. Siamo alla fine della mappa di Milano centro o all’inizio della periferia Sud, una zona ridente che noi chiamiamo Marrakesh. Nello studio non troppo ovale della Boiler Networks prende forma il Boiler e non solo e se passate intorno alle 7 P.M. probabilmente ci trovate in pausa vodka. (La Absolut sponsorizza generosamente le nostre feste e ne abbiamo anche per voi).
Nella stessa Via Palmieri (nient’altro che una traversa di Via Montegani) ci sono i nostri Gianluigi Toccafondo (artista sopraffino) e Diego Fuga (con il suo studio fotografico pullulante di simpaticoni). Lasciando perdere sul dove e come fare la spesa a Marrakesh, ci spingiamo fino alla prossima area Boiler: Via Vigevano. La strada ci propone l’ amatissimo Cape Town, bar non trendy dove l’alcool Ë cultura e la cultura non Ë solo alcool, ma anche amici diurni e notturni. Pochi metri dopo, al numero 9 (siamo sul lato sinistro venendo da P.zza 24 Maggio) ecco la magica AEIOU, cartolibreria (di quelle che non ce ne sono pi_) per bimbi grandi e piccini dove ci trovi anche tutti i libri di Munari (sempre sia lodato) e i giocattoli (giostre, macchinine e aereoplanini) d’antiquariato che a noi piacciono tanto perch&eac quando li vediamo non possiamo non pensare a Panamarenko, uno dei nostri artisti preferiti. Avanti, avanti, ma sull’altro lato della strada (siamo quasi in Porta Genova) al 14 c’Ë KING KONG, il CITY JUNGLE STORE di Milano dove Ivano (che, sotto altro nome, Ë il migliore street artist di Milano e non solo) e Federico intrattengono gli appassionati di street couture (definizione non nostra, non escludente, ma rassicurante) rifilandogli (anche a noi, assolutamente consenzienti) pezzi unici o introvabili. Hey Ho Let’s Go! Una bella aria.

A questo punto cogliamo l’occasione per segnalare un possibile problema: siamo in Piazza della Resistenza Partigiana (all’angolo nel quale Corso Genova incontra Via Molino delle Armi) ed è qui che partirá la nostra resistenza a oltranza se uno dei signori o signore della moda deciderá di sostituire – come abbiamo sentito insistentemente dire – legalmente o meno in questo caso non conta l’amatissimo BAR CUCCHI (dove la tradizione si sposa con la qualitá punto e basta) con un’altra cazzo di boutique. Non fraintendeteci, siamo convinti, seguendo Mario Praz e le nostre finanze, che i beni e il loro commercio siano un veicolo di cultura e conoscenza, ma il troppo stroppia e guardate cosa è successo a Via Sant’Andrea, Montenapoleone e della Spiga. Dalle sette e mezzo di sera in poi sembra di stare a Saint Tropez in un qualsiasi mercoledí notte di un qualsiasi Febbraio. ABBASSO omogeneizzazione, omologazione e qualsiasi altra cosa con la ‘o’! EVVIVA la diversitá! Nel giorno in cui proveranno a toglierci CUCCHI organizzeremo sit-in e picchetti. Compagni seguiteci! Signori dell’alta finanza state accorti!

By the way, l’edicola nella stessa piazzetta vende DVD e VHS di cinema indipendente anche in lingua originale e a prezzi modici.

In S. Ambrogio vi consigliamo una bella passeggiata, per vie traverse, interne o intime che siano cosí la smettiamo di dire che Milano è brutta e grigia e non ci si può stare. E se per caso doveste decidere di darvi alla cultura fatevi un giro in S. Maria Delle Grazie: L’Ultima Cena vi costerá meno di 10 euro.

Saltando Via Torino con un balzo da Fantastic Four arriviamo direttamente ed inevitabilmente in Via Verdi ad acquistare libri e riviste da Milano Libri che insieme ad A+M Bookstore (ma saremmo giá dall’altra parte della città, in Via Lomazzo) resta il posto migliore dove soddisfare le proprie esigenze libresche e periodiche.

Visto che clubs o ristoranti non ve li consigliamo torniamo all’arte e non alla lista delle nostre gallerie preferite milanesi (non che non ce ne siano, ma ve le dovete andare a cercare) e vi proponiamo un salto nel vuoto, nell’Aldilà cioé Lambrate dove la galleria Zero di Via Ventura 5 ha già instaurato il dominio del nuovo sul vecchio, dell’eccitante sul noioso. Il programma artistico di ZERO infatti riesce a spostare (finalmente) la gravitas cittadina: attenzione però dopo LAMBRATE c’è Segrate e Milano 2-si torna quindi in Berluscopoli e ci si chiede il perché mai.

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